Attraverso due distinti provvedimenti, approvati il 12 dicembre scorso, il ministero della Salute ha autorizzato la commercializzazione delle prime confezioni frazionabili di due farmaci veterinari, dispensabili in dosi singole.
I vantaggi del cosiddetto deblistering sono noti: da una parte ottimizzare i consumi e ridurre sprechi e costi, dall’altra la possibilità di sconfezionare e riconfezionare in maniera personalizzata i medicinali, da parte della farmacia, potrebbe favorire l’aderenza alla terapia di pazienti cronici o in pluriterapia.
Per quanto riguarda poi la lotta all’antibiotico resistenza, la possibilità di fornire un dosaggio personalizzato in farmacia degli antibiotici, potrebbe evitarne l’uso inappropriato e la loro dispersione nell’ambiente.
Deblistering, molti vantaggi
Già lo scorso anno in una circolare, la Federazione degli ordini sottolineava che la possibilità per le farmacie di eseguire blister personalizzati “offre notevoli vantaggi in termini di miglioramento della salute, considerato che favorisce per un verso l’aderenza del paziente alla terapia, contribuendo alla riduzione degli errori e alla minimizzazione del rischio e in un’altra prospettiva l’ottimizzazione della spesa sanitaria”.
In Svizzera la possibilità di avere una terapia con dosi personalizzate, è una realtà dal 2018, quando è stata attivata una sperimentazione con lo scopo di combattere la resistenza agli antibiotici.
Per quanto riguarda i farmaci ad uso umano, in alcune regioni italiane sono partite sperimentazioni. Per esempio, in Lombardia dal 2022 in base a una circolare regionale il farmacista può sconfezionare medicinali già acquistati e riconfezionarli in blister contenenti tutte le unità posologiche fino a 30 giorni. A settembre 2024, in Umbria le farmacie hanno attivato un servizio gratuito di confezionamento personalizzato dei medicinali rivolto alle persone dai 55 anni in su affette da ipertensione, broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) o diabete: questi pazienti possono richiedere il riconfezionamento dei propri medicinali in dosi giornaliere.
Due antiparassitari ad uso veterinario
La recente autorizzazione ministeriale riguarda le confezioni frazionabili di un antiparassitario ad uso veterinario, appartenente alla classe delle isoxazoline. Le nuove confezioni multipack di due prodotti indicano in modo chiaro, sull’etichetta esterna, che si tratta di una “Confezione frazionabile”, riportando anche il numero delle frazioni contenute. Ogni confezione è corredata di un numero di foglietti illustrativi pari alle frazioni disponibili.
Il frazionamento è regolato dal decreto 218/2023
La possibilità di frazionare il medicinale veterinario è una innovazione introdotta dal D.Lgs. n.218/2023 che riprende una normativa comunitaria. Questa norma all’articolo 25 disciplina i casi particolari di dispensazione dei medicinali veterinari in farmacia, mentre all’articolo 37 la possibilità per il medico veterinario, nell’ambito della propria attività, di consegnare all’allevatore o al proprietario degli animali medicinali veterinari della propria scorta, anche da confezioni multiple in frazioni distribuibili singolarmente, “ove disponibili sul mercato”.
In base al Decreto 218 il titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio di un medicinale veterinario che intende chiedere l’autorizzazione di confezioni multiple frazionabili deve prevedere che le stesse contengano un numero di foglietti illustrativi pari al numero di frazioni dispensabili singolarmente o altro supporto elettronico fruibile per ogni singola frazione. Inoltre, su ogni singola frazione devono essere indicati numero di lotto e data di scadenza. L’etichetta esterna deve essere modificata con l’indicazione “Confezione frazionabile” e con il numero delle frazioni, vicino al numero di autorizzazione. Per quanto riguarda i lotti già prodotti possono essere commercializzati fino alla data di scadenza.
Come riporta Federfarma in una circolare, in caso di confezioni frazionabili la farmacia dovrà dispensare la singola frazione, consegnando il foglietto illustrativo, al fine di fornire la quantità minima necessaria al trattamento prescritto.