Nel mese di luglio in farmacia a Verona sono stati eseguiti 228 holter cardiaci, il 62% dei 367 eseguiti in Veneto, 95 holter pressori che corrispondono al 59% del totale veneto (161) e 144 elettrocardiogrammi (Ecg) cioè il 46% dei 314 veneti. Quanto agli altri servizi disponibili nelle farmacie veronesi, sempre a luglio sono stati eseguiti 340 screening sull’ipertensione (24% sul totale veneto) e 247 sull’ipercolesterolemia (21%), 127 monitoraggi dell’aderenza alla terapia diabetica di tipo 2 (40%), 6 alla terapia per la Bpco, broncopneumopatia cronica ostruttiva (30%).
Sono 140 le farmacie di Verona e provincia che offrono servizi di telecardiologia.
«Siamo molto soddisfatti di questo risultato utile ai pazienti che possono godere di prestazioni diagnostiche importanti a costo zero, in brevissimo tempo e nella farmacia più comoda alle loro esigenze, anche nelle piccole farmacie rurali che servono vaste zone territoriali», è il commento di Elena Vecchioni (nella foto), presidente di Federfarma Verona. «Sono anni che ci stiamo preparando a questa nuova realtà che sta rivoluzionando la Sanità e il mondo della farmacia. Plaudiamo anche all’attività dei medici di medicina generale e degli specialisti che stanno prescrivendo, così come da normativa vigente, le prestazioni in telecardiologia da eseguire nell’ambito della Farmacia dei Servizi. Un polo sanitario sempre più integrato nel Servizio Sanitario Nazionale e Regionale, che viene considerato partner fondamentale per offrire risposte concrete e professionali alle nuove esigenze sanitarie del territorio».
La sfida delle convenzioni
Molto positivi, dunque, in area veronese questi primi esiti del Decreto 15 della Regione Veneto- emanato il 15 maggio scorso-che ha avviato i servizi di telecardiologia in convenzione con il Servizio sanitario regionale, totalmente gratuiti per il cittadino.
Forte anche il concorso delle farmacie rurali. «Le farmacie che operano in territori a bassa densità abitativa e lontane dagli ospedali hanno fortemente creduto nello sviluppo della Farmacia dei Servizi tanto da puntare in maniera massiccia sull’acquisizione di tecnologie avanzate che consentono oggi di eseguire la telemedicina anche nelle piccole farmacie rurali», sottolinea Claudia Sabini, responsabile rurale di Federfarma Verona. «Per trovarsi pronte a offrire alla propria utenza tutti i servizi possibili, 42 farmacie rurali veronesi hanno recentemente avuto accesso ai fondi del Pnrr che ha permesso loro di ampliare le dotazioni strumentali, ma anche accrescere le competenze necessarie all’esecuzione degli esami diagnostici».
Dopo la fase delle sperimentazioni regionali – rallentata dall’emergenza Covid e poi finalmente avviata – che si avvaleva delle risorse messe a disposizione dal governo centrale, ora la farmacia dei servizi punta sulle convenzioni con i vari Servizi sanitari regionali: offrire prestazioni gratuite ai cittadini grazie alle risorse stanziate dalle singole amministrazioni. Rafforzando la tanto deprecata sanità territoriale. Con le ovvie differenze del caso, perché molto differenti sono i bilanci delle regioni italiane e, fatto notorio, molto ampio è il divario, in materia di qualità dell’assistenza sanitaria, tra regione e regione.
«La telemedicina rappresenta lo strumento attraverso cui la farmacia può rafforzare la propria centralità come fornitore di servizi sanitari di prossimità», fa notare Gianmarco Padovani, vice presidente di Federfarma Verona, «favorendo l’accesso all’assistenza sanitaria anche nei contesti più difficili. In pieno Covid l’erogazione di servizi di telemedicina è aumentato dell’80% indicando come la reperibilità di servizi presso le farmacie territoriali costituisca un cardine della sanità territoriale, soprattutto in regime di emergenza e in realtà territoriali svantaggiate. Inoltre, quest’ultima tranche di servizi erogati dalla farmacia genera una deospedalizzazione che può permettere al medico di dedicarsi maggiormente alle problematiche più complesse che la sua professionalità presuppone».