«I farmacisti sono pronti a vaccinare», ha dichiarato Andrea Mandelli, presidente della Fofi in un’intervista rilasciata ad Adnkronos. Lo testimonia la grande adesione al corso di formazione abilitante organizzato dall’Istituto superiore di sanità e in molte Regioni sono stati già definiti i protocolli operativi. Tra le prime a cominciare le farmacie della catena di Hippocrates.
Nelle farmacie Hippocrates si comincia dalla Valle d’Aosta
Hippocrates Holding, che controlla a oggi circa 200 farmacie in tutto il Nord Italia, ha avviato nelle sue farmacie la campagna vaccinale contro il Covid-19, partendo dalla Valle d’Aosta, presso la farmacia Breuil Cervinia, per contribuire al Piano strategico nazionale dei vaccini per la prevenzione delle infezioni da Sars-CoV2. Nelle prossime settimane seguiranno progressivamente le altre farmacie aderenti per arrivare a circa all’85% della rete. I farmacisti della rete hanno già completato o stanno completando i programmi specifici e i moduli formativi organizzati dall’Istituto superiore di sanità, come previsto dal decreto legge Sostegni, e tutte le strutture coinvolte stanno adottando le misure previste per l’esecuzione delle sedute vaccinali, e per garantire la sicurezza degli assistiti.
Hippocrates può far leva sulla capillarità della sua rete di farmacie, puntando a raggiungere anche i centri più piccoli per garantire il servizio alle comunità locali. «Sin dall’inizio abbiamo investito sul rafforzamento della territorialità e sui piccoli centri perché crediamo che la farmacia sia il primo presidio sanitario nazionale a disposizione dei cittadini», hanno dichiarato in una nota Davide Tavaniello e Rodolfo Guarino, Ceo e co-fondatori di Hippocrates Holding. «Aderendo alla campagna vaccinale nazionale puntiamo a garantire un servizio fondamentale alle comunità di riferimento e a fare la nostra parte per la ripartenza in sicurezza del Paese».
Per quanto riguarda la farmacovigilanza, nel IV Rapporto sulla Sorveglianza dei vaccini Covid-19, riferito ai casi fino al 26 aprile 2021, sono state inserite 309 segnalazioni ogni 100.000 dosi somministrate. Le segnalazioni riguardano soprattutto il vaccino Pfizer/BioNTech Comirnaty (75%), che è stato il più utilizzato (70,9% delle dosi somministrate), e solo in minor misura il vaccino Vaxzevria (AstraZeneca; 22%) e il vaccino Moderna (3%). Secondo quanto riportato nel documento, l’andamento delle segnalazioni e i relativi tassi «sono sostanzialmente in calo rispetto al precedente Rapporto, evidenziando così un effetto plateau, attribuibile verosimilmente alle maggiori conoscenze sul vaccino e alla diversa popolazione target della campagna vaccinale, oltre che a un ritardo di inserimento delle segnalazioni». Sono stati prevalentemente riportati eventi avversi non gravi che si risolvono completamente. Per tutti i vaccini gli eventi avversi più segnalati sono febbre, stanchezza, cefalea, dolori muscolari/articolari, dolore in sede di iniezione, brividi e nausea. Infine, la valutazione dei casi italiani di trombosi venosa intracranica e atipica in soggetti vaccinati con Vaxzevria è in linea con le conclusioni della procedura di segnalazione europea.
Intanto, gli Stati Uniti si sono resi disponibili a discutere in sede Wto (Organizzazione mondiale del commercio) di una sospensione dei brevetti sui vaccini antiCovid19, in modo da favorire l’immunizzazione di tutta la popolazione mondiale, aprendo un dibatto molto acceso tra aziende e istituzioni.