Se nel 2021, in pieno Covid, il Sistema sanitario nazionale incontrava il gradimento del 69% degli italiani, nel 2024 la percentuale è scesa al 48%. Risultato finale: a malapena un italiano su due apprezza la nostra sanità pubblica.
La fonte è credibile, trattandosi dello Stada Health Report, sondaggio ormai classico sugli umori delle opinioni pubbliche europee rispetto ai rispettivi servizi sanitari: un’indagine, giunta alla decima edizione, che coinvolge 46.000 cittadini di 23 Paesi, compresi Uzbekistan e Kazakistan, che europei non sono. Resi pubblici a giugno i risultati complessivi, a Milano sono stati appena presentati quelli relativi all’Italia.
Tempi di attesa e digitalizzazione
A ben vedere il dettaglio del Rapporto sul panorama nazionale non deve stupire più di tanto. Per il 70% del campione il principale motivo di scontento è la difficoltà di ottenere un appuntamento per effettuare una visita medica. E qui abbiamo conferma di quella che quotidianamente i giornali indicano come la maggiore delle inadempienze del nostro Ssn: le tempistiche “eterne”, con poche differenze tra le Regioni, cui devono sottostare i cittadini quando hanno bisogno di una prestazione sanitaria pubblica.
Andando oltre, il 31% degli intervistati lamenta standard di cura non adeguati e il 20% cita la mancanza di accessi ai servizi di prevenzione, soprattutto nelle Regioni del sud Italia. Quasi 6 italiani su 10 (59%) non si sottopongono a screening e controlli, manifestando una scarsa attitudine a queste pratiche di prevenzione che già era evidente nel Report 2023.
Dati controversi, in parte bilanciati dalla fiducia che gli italiani ripongono nella medicina convenzionale (77%, superiore alla media europea del 69%) riconoscendo nella competenza di medici e farmacisti uno dei principali fattori di affidabilità.
Non molto confortante è constatare che, se oltre l’80% del campione utilizza piattaforme digitali o fonti internet per recuperare informazioni in materia di salute, il primato va al “Dottor Google” (59%), quindi a una ricerca di contenuti un po’ indiscriminata; seguono gli articoli online (35%), i siti web di istituti sanitari o di aziende farmaceutiche (19%) e gli influencer (17%).
Qualche diffidenza sull’Intelligenza Artificiale a supporto degli operatori sanitari (31%) e sulle App di carattere sanitario (35%), mentre ampio è l’apprezzamento per le cartelle cliniche elettroniche (60%). Da sottolineare invece che gli italiani richiedono una maggiore attenzione alla componente umana e relazionale dell’assistenza (oltre il 40%) e un approccio olistico alla cura (36%), che tenga conto della salute sia fisica che mentale del paziente.
La salute mentale
Quello di un malessere psicologico diffuso, e in crescita nelle giovani generazioni, era un elemento rilevante già nel Report complessivo sui 23 Paesi presi in esame, di cui PharmaRetail ha parlato a giugno. Soffermandoci sull’Italia, oltre 1 cittadino italiano su 2 (57%) soffre di solitudine (contro il 52% degli Europei) e il 20% di burnout: problematiche che interessano principalmente le donne e gli under 35. I giovani sono anche coloro che maggiormente lamentano l’impatto che la solitudine ha sulla loro qualità di vita.
Forse parlare di epidemia di solitudine è eccessivo, di certo il trend è preoccupante. Rimedi? Un miglior bilanciamento tra lavoro e vita privata è quello auspicato dai più giovani, mentre per le donne il cambiamento deve essere di carattere sociale: maggiori gratificazioni economiche, sostegno per le persone anziane, accesso a strutture per il tempo libero.
«I risultati emersi forniscono dati e riflessioni che possono stimolare un confronto costruttivo tra tutti gli stakeholder del settore, al fine di lavorare insieme per un unico obiettivo, un futuro della salute più accessibile e innovativo. Dal Report, inoltre, emerge come gli Italiani chiedono sempre più un approccio patient care, che evidenzi il lato umano dell’assistenza sanitaria, sottolineando la necessità di valorizzare l’aspetto relazionale nella cura, un elemento che, in un contesto sempre più digitalizzato, risulta essere un pilastro essenziale per garantire il benessere complessivo delle persone», è il commento di Salvatore Butti, General Manager & Managing Director di EG Stada Group.