Servizi in convenzione, le esperienze di Liguria e Marche

Servizi in convenzione, le esperienze di Liguria e Marche

Se da una parte i servizi in farmacia a carico del cittadino sono in espansione e apprezzati dagli utenti, dall’altra grande successo stanno avendo i servizi in convenzione, nelle Regioni dove sono stati attivate le sperimentazioni. È il caso della Liguria con il servizio di telecardiologia disponibile da luglio 2023 e delle Marche, dove è partito a giugno dello scorso anno il primo esperimento in Italia di farmacia dei servizi integrata.

In crescita la telecardiologia

Sono in continua crescita le prestazioni di telecardiologia a carico del Ssn effettuate nelle farmacie liguri a oltre cinque mesi dalla partenza del servizio nell’ambito della sperimentazione relativa alla farmacia dei servizi, con la quale sono resi accessibili importanti esami quali elettrocardiogramma, holter cardiaco e pressorio, in territori complessi e per le fasce più fragili della popolazione, che spesso non hanno alternative.

L’iniziativa è stata avviata a inizio luglio e ha visto, dopo una fase di formazione dei farmacisti, la partecipazione di 270 farmacie del territorio. Obiettivo principale è quello innanzitutto di rafforzare le attività di prevenzione in ambito cardiovascolare, ridurre le liste di attesa e potenziare la risposta territoriale ai bisogni di salute.

Francesca Massa, direzione Federfarma Liguria e relazioni istituzionali Ufl, associata di Federfarma Servizi, ha spiegato che il cittadino, munito di ricetta, «viene indirizzato in farmacia dallo specialista o dal medico di medicina generale e questo aspetto ha portato anche a un consolidamento delle interrelazioni professionali tra i diversi attori della sanità».

Secondo gli ultimi dati, aggiornati a metà dicembre, le prestazioni erogate a carico del Ssn sono 6.250: nel dettaglio, si tratta di 2.650 Ecg, 1.250 prestazioni relative a holter pressorio, 2.350 per holter cardiaco. Il progetto vede un finanziamento di oltre 1.200.000 euro – sul totale di un milione e mezzo destinato alla sperimentazione della farmacia dei servizi – a copertura di oltre 24.000 esami. Naturalmente l’auspicio è che, esaurita la fase sperimentale, questi servizi possano in prospettiva diventare strutturali e rappresentare un ulteriore step per una sanità che, grazie al coinvolgimento della farmacia, può essere davvero di prossimità.

In aggiunta alle attività di telecardiologia le farmacie liguri sono impegnate anche nelle campagne vaccinali: delle 600 complessive circa 160 vaccinano per il Covid e 200 vper l’antinfluenzale. «I pazienti apprezzano molto la facilità, la vicinanza al domicilio e l’attenzione che abbiamo sempre noi farmacisti nei confronti dei cittadini. Attualmente abbiamo le agende complete fino a fine dicembre e prenotazioni fino a fine gennaio» ha spiegato a Filodiretto Elisabetta Borachia, presidente di Federfarma Liguria.

Nelle Marche, il programma in fase sperimentale della “Farmacia dei servizi integrati”, che si sarebbe dovuto chiudere il 31 dicembre 2023, è stato prorogato. È stato il primo esperimento in Italia di farmacia dei servizi integrata, ovvero servizi come la telemedicina ma anche servizi cognitivi, e servizi di prima istanza, offrendo una vera e propria presa in carico del paziente.

Con il progetto sono state effettuate 10mila prestazioni mediche di cui il 40% nelle aree territoriali interne. Mentre nei mesi da ottobre a dicembre sono state somministrate circa 25mila dosi di vaccino anti Covid e 12mila dosi di antinfluenzale. Inoltre, dal 15 gennaio 2024, prenderà il via la fase sperimentale della vaccinazione contro l’herpes zoster alla quale hanno aderito 90 farmacie marchigiane, di cui 12 nella provincia di Fermo, per la somministrazione sperimentale di mille dosi in totale.

A seguito della concessa proroga, Federfarma sta già riflettendo sulle modalità di prosecuzione del progetto, e secondo quanto affermato da Marco Meconi, presidente di Federfarma Marche il futuro è quello di avere un ticket anche per questi servizi eseguiti in farmacia, cioè «un vero e proprio convenzionamento per i servizi che la farmacia può offrire come quello che pagheremmo in un poliambulatorio pubblico o in una struttura pubblica, ma per arrivare a questo traguardo ci vuole sicuramente l’impegno della parte pubblica, dei decisori politici».

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