Secondo le stime dell’Istat, in Italia ci sono oltre 3,5 milioni di persone con diabete, in progressivo aumento negli ultimi anni. Il ministero della Salute, in occasione dell’ultima Giornata mondiale del diabete ha affermato che «la grande diffusione del diabete determina la necessità di porre sempre maggiore attenzione alle tematiche della prevenzione primaria e secondaria, attraverso la diagnosi precoce, e sulla necessità di migliorare le conoscenze e la consapevolezza delle persone per arginare l’epidemia di diabete nel mondo». In questo contesto si inserisce il progetto “Screening diabete non noto”, che coinvolge le farmacie del Veneto, avviato inizialmente per un anno – tra ottobre 2020 al 30 settembre 2021 – riproposto per tutto il 2023 e recentemente prorogato dalla Regione del Veneto fino al 15 novembre 2024.
Oltre 300.000 questionari e 5.600 test
«Il Veneto conta poco meno di 5 milioni di abitanti, fra questi ci sono circa 300.000 diabetici ma si stima che almeno un altro 30% non sia diagnosticato. Quest’iniziativa si appoggia alla rete delle farmacie per individuare questa fetta “nascosta” di popolazione», spiega Andrea Bellon (nella foto), presidente di Federfarma Veneto che conta quasi 1.200 farmacie associate.
Il progetto “Screening diabete non noto”, di monitoraggio del diabete in farmacia ha visto fra gennaio e settembre del 2023 oltre 30.722 questionari compilati e 5.657 test glicemici effettuati nelle oltre 200 farmacie del Veneto aderenti. Numeri importanti per il progetto che rientra fra i servizi cognitivi definiti per la sperimentazione della farmacia dei servizi. Il progetto, avviato la prima volta nell’ottobre 2020, prevede che le farmacie partecipanti identifichino i pazienti ai quali somministrare un questionario standardizzato con lo scopo di determinare il rischio di sviluppare la patologia diabetica. Il farmacista ha il compito di aiutare il paziente nella compilazione del questionario e, nel caso le risposte diano un punteggio elevato, proporre al paziente un test autodiagnostico di rilevazione della glicemia.
Il questionario proposto in farmacia consiste in sette domande con un punteggio preimpostato e i quesiti riguardano l’età, le abitudini alimentari, l’utilizzo di determinati farmaci, eventuali pregressi riscontri di glicemia elevata, l’abitudine a svolgere quotidianamente esercizio fisico, eventuale presenza di casi di diabete mellito in famiglia, l’indice di massa corporea. Se il punteggio del questionario risulta elevato, e di conseguenza elevata è la probabilità per il paziente di manifestare il diabete nell’arco temporale dei successivi dieci anni, il farmacista può proporre al paziente il test autodiagnostico di rilevazione della glicemia capillare. I risultati vengono quindi lasciati al paziente che può consultare il proprio medico curante. Sono esclusi dal monitoraggio i pazienti con diabete pregresso, i cittadini minorenni e le donne in gravidanza.
È stata scelta la farmacia «perché siamo una rete capillare sul territorio, un punto di passaggio della cittadinanza a maggior frequentazione rispetto altre strutture sanitarie», sottolinea Bellon. «Quando un paziente acquista un farmaco da banco o su prescrizione, il farmacista propone questo semplice questionario e dalle risposte si può evincere se la persona è potenzialmente diabetica. In questo caso si propone un semplice test per la glicemia con un glucometro dall’esito immediato. Se si individuano persone a rischio diabete, vengono inviate al medico curante per approfondimenti. È un’iniziativa di semplice esecuzione, non invasiva, e i risultati sono molto interessanti».