«L’adozione del decreto del ministero dell’Università e della Ricerca che riforma il corso di laurea in Farmacia è un traguardo storico per la Federazione e per il futuro della Professione. Oggi si concretizza uno dei grandi obiettivi dell’attività federale: il nuovo curriculum universitario sancisce, di fatto, l’ampliamento del ruolo del farmacista e il suo apporto professionale sempre più centrale all’interno del sistema sanitario: nelle farmacie di comunità, in ospedale, nella ricerca e nell’industria».
Così Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (FOFI) ha commentato il nuovo ordinamento didattico del corso di laurea magistrale a ciclo unico in “Farmacia e farmacia industriale”.
Il 18 ottobre è stato pubblicato il Decreto ministeriale n.1147 del 10 ottobre 2022 Revisione dell’ordinamento della classe del corso di laurea magistrale a ciclo unico in Farmacia e Farmacia industriale. Il provvedimento era previsto dalla Legge 163/2021 per l’adeguamento della disciplina della classe di laurea LM-13 e ha lo scopo di definire il nuovo ordinamento didattico del corso di laurea.
La revisione del percorso accademico è l’esito del tavolo tecnico istituito dal ministero della Università e della Ricerca al quale FOFI ha partecipato insieme ai rappresentanti delle istituzioni e del mondo accademico e si tratta di uno degli ultimi provvedimenti della ministra Maria Cristina Messa prima dell’insediamento del nuovo governo.
Mandelli ha ringraziato la già ministra dell’Università e della Ricerca Messa (ora a dirigere il dicastero c’è Anna Maria Bernini): «Un sentito ringraziamento va al ministro dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, per aver convintamente sostenuto la revisione del percorso accademico, portando a compimento il lungo e proficuo lavoro del Tavolo tecnico istituito dallo stesso dicastero, al quale ha preso parte la FOFI insieme ai rappresentanti delle istituzioni e del mondo accademico. Il farmacista ricopre oggi un ruolo di primo piano in ambito clinico, nelle attività di prevenzione e nel processo di cura, tanto nell’ospedale quanto sul territorio, ed è al centro del nuovo modello di assistenza basato sulla prossimità, del quale la ‘Farmacia dei Servizi’ costituisce il pilastro fondamentale. La revisione del percorso di studi universitario, in cui le conoscenze e le competenze di base saranno integrate con elementi altamente professionalizzanti, al passo con i progressi delle scienze mediche e farmaceutiche, le innovazioni tecnologiche e i nuovi bisogni di salute, rappresenta un tassello cardine per l’avanzamento professionale, coerente con le nuove funzioni dei farmacisti, in tutti gli ambiti in cui operano».
Quali sono le novità
La principale novità riguarda il ruolo del farmacista nell’ambito del Sistema sanitario nazionale. Infatti, tra gli obiettivi formativi qualificanti è specificato che: “il farmacista contribuisce al raggiungimento degli obiettivi definiti dal Servizio sanitario nazionale per rispondere adeguatamente alle mutevoli esigenze della società in campo sanitario ed è in grado di operare per le finalità della sanità pubblica, anche attraverso l’accompagnamento personalizzato dei pazienti, inclusi quelli cronici, per l’aderenza alle terapie farmacologiche, e consulenza alla persona sana a fini della prevenzione delle malattie”.
Sono state ridefinite e attualizzate le conoscenze e le competenze che i corsi di laurea magistrale della classe devono fornire in base al nuovo decreto che elenca anche gli ambiti specifici “I corsi di laurea magistrale della classe forniscono una preparazione scientifica adeguata ad operare in ambito industriale farmaceutico, affrontando l’intera sequenza del complesso processo multidisciplinare che dalla progettazione, porta alla produzione ed al controllo del farmaco, secondo le norme vigenti in materia” .
Nel testo del decreto sono anche contenute le novità sul Tirocinio Pratico Valutativo che ora “costituisce parte integrante della formazione universitaria, si svolge attraverso la partecipazione assistita e verificata dello studente alle attività della struttura ospitante e deve comprendere contenuti minimi ineludibili di valenza tecnico-scientifica e pratico-operativa dell’attività del farmacista”. È possibile svolgerli presso una farmacia aperta al pubblico o in ospedale, sotto la sorveglianza del servizio farmaceutico. L’esame finale consiste nella redazione e discussione di una tesi e nello svolgimento di una prova pratica valutativa delle competenze professionali acquisite con il tirocinio stesso.
Il decreto individua anche i possibili sbocchi professionali: «Le laureate e i laureati nei corsi di laurea magistrale della classe, in accordo con la citata normativa europea, potranno trovare impiego come liberi professionisti o come lavoratori dipendenti, con ruoli tecnici e manageriali di elevata responsabilità all’interno di farmacie di comunità e ospedaliere, nel servizio farmaceutico territoriale, in Enti pubblici e aziende private». I settori di competenza e le attività che i laureati potranno svolgere sono numerosi e includono, tra gli altri: preparazione della forma farmaceutica dei medicinali, produzione e controllo di qualità dei medicinali, dispositivi medici e presidi medico-chirurgici, analisi e controllo dei medicinali, immagazzinamento, conservazione e distribuzione dei medicinali nella fase di commercio all’ingrosso, diffusione di informazioni e di consigli sui medicinali in quanto tali – compreso il loro uso corretto – e accompagnamento personalizzato dei pazienti che praticano l’automedicazione.
Il decreto è consultabile a questo link