La pressione a cui è sottoposto chi lavora in farmacia, conseguenza di oltre due anni di pandemia da Covid-19 e di mancanza di personale, continua ad avere un impatto negativo.
Con carichi di lavoro elevati e carenze di personale che incidono sulla forza lavoro, i team delle farmacie sono attualmente sottoposti a un’enorme pressione, secondo quanto riportato da un’indagine sul benessere di chi lavora in farmacia, Workforce Wellbeing 2022, realizzata dalla Royal Pharmaceutical Society (RPS).
Dai risultati della survey emerge che la percentuale di personale della farmacia che ha pensato di abbandonare il proprio ruolo o la professione è notevolmente aumentata nell’ultimo anno, passando dal 32% nel 2021 al 73% nel 2022.
Staff della farmacia a rischio burnout
Secondo quanto riportato dal Pharmaceutical Journal, l’indagine, condotta tra settembre e ottobre 2022, è la quarta annuale condotta in collaborazione con l’associazione Pharmacist Support sullo stato di salute mentale e benessere nella professione. Complessivamente, sono state ricevute 1.496 risposte, la maggior parte da farmaciste donne bianche che lavorano in contesti comunitari in Inghilterra. Rispetto alla precedente edizione, c’è stato un aumento del numero di intervistati che hanno valutato la propria salute mentale come “buona” o “molto buona”: dal 17 per cento del 2020, all’apice della pandemia, al 31% del 2022.
Tuttavia, il 73% degli intervistati ha affermato di aver preso in considerazione l’idea di lasciare il proprio ruolo o la professione nell’ultimo anno. Si tratta di un aumento significativo rispetto al 2021, quando il 32% ha dichiarato di aver preso in considerazione l’idea di abbandonare la professione.
Il sondaggio ha anche rivelato che l’88% degli intervistati ha affermato di essere ad alto rischio di burnout, il che è coerente con le risposte ricevute sia nel 2021 che nel 2020, quando la quota era dell’89%. Coloro che lavorano nella farmacia territoriali sono risultati a rischio ancora maggiore, con il 96%,rispetto all’80% degli intervistati di tutti gli altri settori.
Inoltre, il personale delle farmacie territoriali ha maggiori probabilità di subire abusi verbali o fisici da parte dei pazienti: il 69% afferma di avere subito abusi, rispetto al 44% di tutti gli altri settori I farmacisti hanno inoltre evidenziato le cause del disagio lavorativo sono soprattutto provocate dalla carenza di personale impiegato nelle farmacie (70%), dalla mancanza di equilibrio tra lavoro e vita privata (53%), dalla mancanza di tempo per la formazione (48%) e dalla mancanza di colleghi senior a supporto (47%).
Il presidente della Royal Pharmaceutical Society, Claire Anderson, ha commentato per il Pharmaceutical Journal, che «mostrano un quadro molto preoccupante delle sfide che il personale della farmacia sta affrontando. Con i team delle farmacie a rischio burnout, il governo deve intervenire per migliorare la pianificazione del lavoro in farmacia, affrontando i problemi sia di competenza sia di mancanza di personale, che sono al centro del sovraccarico di lavoro in farmacia».