È stata prorogata al 30 settembre 2022 la possibilità di fare richiesta per accedere ai finanziamenti finalizzati a erogare servizi sanitari di prossimità territoriale. Il bando, pubblicato, dall’Agenzia per la Coesione territoriale, è destinato alle farmacie rurali che si trovano in centri con una popolazione inferiore ai 3.000 abitanti.
Obiettivo, finanziare interventi in almeno 500 farmacie rurali
Sono già 200 le farmacie a cui sono state erogate le prime risorse, secondo i dati del ministero per il Sud e la coesione sociale. «Oltre mille, quindi molte di più, sono le domande già inoltrate al 30 giugno», ha spiegato Gianni Petrosillo, presidente Sunifar, a Pharmaretail. «Ora anche chi non ha fatto in tempo o non era a conoscenza del bando ha ancora tempo per fare richiesta. Da parte sua il Sunifar tornerà sul territorio per spiegare l’importanza di questa occasione e per spiegare nel dettaglio i termini del finanziamento». Si tratta di opportunità di rinnovamento per le farmacie rurali, prosegue Petrosillo: «I dispositivi oggetto del finanziamento, dal frigorifero alle postazioni informatizzate, servono sia per i nuovi ruoli che il farmacista si trova a svolgere, sia per quei servizi che ci stiamo impegnando a erogare al tavolo della remunerazione».
La scadenza, precedentemente prevista per il 30 giugno, è stata prorogata per consentire la più ampia partecipazione delle strutture interessate; contestualmente sono stati aggiornati gli allegati relativi alle istruzioni per la compilazione della domanda e al disciplinare d’obblighi. Possono partecipare le farmacie rurali sussidiate che operano in Comuni e centri abitati con una popolazione inferiore ai 3.000 abitanti, previste dall’art. 2, quarto comma della Legge n. 221/1968.
Il finanziamento rientra in uno dei punti della Missione 5 – Componente 3 (“Interventi speciali per la coesione territoriale”) – Investimento 1 (“Strategia nazionale delle aree interne”) del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Ammontano a 100 milioni di euro le risorse messe a disposizione, che serviranno ad ampliare la quantità e migliorare la qualità dei servizi sanitari offerti alla popolazione di queste aree marginali. La metà di queste risorse (50 milioni di euro) è riservata alle Regioni meridionali. L’obiettivo è di riuscire a finanziare interventi in almeno 500 farmacie rurali entro dicembre 2023 e in almeno 2.000 entro giugno 2026. La procedura consente di finanziare progressivamente i progetti ammissibili, senza attendere la scadenza del bando.
Il bando prevede la concessione delle relative agevolazioni a tre categorie di investimenti.
La prima è l’ottimizzazione dell’efficace dispensazione del farmaco, anche in sostituzione della distribuzione effettuata dai presidi ospedalieri: riorganizzazione e implementazione dell’area di dispensazione e dello stoccaggio dei farmaci; miglioramento dei livelli di monitoraggio delle scadenze, revoche e farmaci mancanti.
Una seconda area è la partecipazione alla presa in carico del paziente cronico, monitoraggio dell’uso corretto dei farmaci, interazione con il Fascicolo sanitario elettronico (Fse): interventi di formazione specialistica alla presa in carico del paziente e alla farmacovigilanza; dotazioni tecnologiche, informatiche e logistiche (licenze per piattaforme di monitoraggio, software, hardware, postazioni attrezzate per il teleconsulto, la consultazione dati, la consultazione del Fse).
Infine, la prestazione di servizi di primo e di secondo livello: spese per la locazione e/o l’acquisto dei dispositivi di telemedicina e analizzatori di sangue e urine e relativa assistenza/creazione di aree di accoglienza (spazi riservati, arredamenti specifici, dispositivi di emergenza) per l’erogazione di servizi di telemedicina, per i quali ci si dovrà avvalere di un sistema di refertazione presso un centro individuato a priori (preferibilmente in convenzione con ospedali o strutture pubbliche).
Un requisito indispensabile è la formazione obbligatoria: è disponibile online l’offerta formativa – tramite corsi Ecm-Fad – della Fondazione Cannavò, con il patrocinio di Fofi e Federfarma e il supporto di Edra.