Prorogata la scadenza del pagamento del payback sui dispositivi medici

Prorogata la scadenza del pagamento del payback sui dispositivi medici

È stata prorogata dalla Regione Emilia-Romagna la scadenza degli avvisi di pagamento del payback sui dispositivi medici, con la possibilità di rateizzazione. La scadenza del pagamento, era stata fissata con termine perentorio di trenta giorni con la misura del 48%, ne avevamo parlato recentemente in questo articolo. La Regione ha annunciato anche l’attivazione immediata di un tavolo tecnico regionale permanente con le rappresentanze del biomedicale.

La norma attuale crea incertezza per la filiera

La Regione, per non infrangere i termini di legge, nei giorni scorsi, quale atto dovuto aveva inviato alle imprese emiliano-romagnole la richiesta di pagamento del payback sui dispositivi medici. La decisione del rinvio è stata condivisa dalla Regione con le associazioni di rappresentanza del comparto biomedicale durante un incontro congiunto, tra Vincenzo Colla, vicepresidente della Regione con delega allo Sviluppo economico, Massimo Fabi, assessore regionale alle Politiche per la Salute, e i vertici delle associazioni di categoria emiliano-romagnole.

La discussione sarà inoltre portata dai rappresentanti della Regione, nelle rispettive Commissioni della Conferenza delle Regioni, così da proseguire la pressione di istituzioni e imprese sul Governo affinché venga abrogato il meccanismo che mette in difficoltà e nell’incertezza una filiera strategica per l’economia regionale e nazionale.

«Abbiamo portato al centro del dibattito una norma che, comunque la si consideri, rischia di creare gravi problemi sia al sistema pubblico che a quello privato» hanno spiegato Fabi e Colla in una nota «Continueremo a batterci per una revisione del meccanismo e insieme alle imprese del settore e alle loro rappresentanze proseguirà la pressione della Regione sul Governo per la sua abrogazione. Questo a salvaguardia della tenuta del Sistema sanitario nazionale e della tutela della salute delle persone, oltre che per scongiurare situazioni di incertezza e difficoltà delle imprese e per l’intera filiera del biomedicale, strategica per l’Emilia-Romagna e per il Paese».

In attesa della prima udienza di merito del Tar del Lazio fissata per il prossimo 11 febbraio, è previsto un incontro nel distretto biomedicale di Mirandola (Modena) di tutti i soggetti coinvolti, un comparto con oltre 500 aziende che impiegano 14mila lavoratori e rappresentano circa il 23% del Pil regionale. Tra queste grosse multinazionali medtech insediate in regione che sostengono una filiera di centinaia di Pmi locali e 5mila posti di lavoro.

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