La manovra di bilancio 2025 ha ricevuto dal Parlamento l’approvazione definitiva prima della scadenza della fine dell’anno. Il testo della manovra è in linea con l’approccio dei provvedimenti economici approvati finora dal governo e prevede tra i numerosi provvedimenti, una serie di misure di interesse per la filiera, la farmacia e i farmacisti.
Ricette dematerializzate e quote di spettanza
In generale, per quanto riguarda il finanziamento del Servizio sanitario nazionale, la manovra stanzia ulteriori risorse che si aggiungono a quelle già assegnate dalla legislazione vigente: nel complesso, il livello del finanziamento del Servizio sanitario nazionale passerà dai 136,5 miliardi del 2025 ai 141,3 miliardi del 2027.
La legge di bilancio 2025 prevede l’introduzione dell’obbligo di dematerializzare tutte le ricette mediche per la prescrizione di farmaci a carico del Servizio sanitario nazionale con l’obiettivo di migliorare il monitoraggio dell’appropriatezza prescrittiva e garantire un aggiornamento completo del Fascicolo sanitario elettronico.
La stessa norma rivede le quote di spettanza sul prezzo di vendita al pubblico delle specialità medicinali di classe A, che – fermo restando quanto già previsto relativamente alla quota minima spettante ai farmacisti – a decorrere dall’anno 2025, sono fissate per le aziende farmaceutiche e per i grossisti, rispettivamente, nella percentuale del 66 per cento e del 3,65 per cento. La maggiorazione dello 0,65 per cento spettante ai grossisti, rispetto a quanto stabilito nel 2010, è da intendersi quale quota non contendibile e non cedibile a titolo di sconto ad alcun soggetto appartenente alla filiera del farmaco. È riconosciuta, a favore degli stessi, una quota pari a euro 0,05 per ogni confezione di farmaco di classe A distribuita a favore delle farmacie territoriali, nel limite di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2026 e 2027. Secondo quanto riportato nella legge, questo trasferimento “intrafiliera” non comporta nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, rimanendo invariato il complesso delle risorse pubbliche destinate al rimborso dei farmaci di cui trattasi.
In un comunicato stampa congiunto inviato il 9 gennaio, ADF (Associazione Distributori Farmaceutici) e Federfarma Servizi accolgono con favore le misure introdotte, che però vengono definite “prime importanti misure”: “riteniamo che gli interventi previsti in finanziaria siano soltanto il primo passo di un percorso che, grazie ad una visione strategica di politica sanitaria di questo Governo, rafforzerà l’intera catena logistico-distributiva del farmaco”.
«Da numerosi anni i Distributori Intermedi attendevano misure tangibili a supporto delle loro Aziende per garantire la sostenibilità del servizio pubblico essenziale svolto e che solo ora, con la Manovra del 2025 e grazie ad una visione strategica del Ministero della Salute, iniziano finalmente a realizzarsi. Si tratta di un importante segnale di attenzione da parte del Governo per la nostra categoria, che trova oggi un primo, concreto sostegno a beneficio anzitutto del bisogno di salute dei cittadini» – afferma nel comunicato Walter Farris, presidente ADF.
«Con questa manovra finanziaria la catena logistico-distributiva del farmaco trova un primo, reale sostegno. Auspichiamo che questo si configuri come l’avvio di un percorso strutturale di attenzione e valorizzazione del servizio pubblico svolto quotidianamente dai Distributori Intermedi. Il nostro comparto, a differenza di altri operatori, ha patito l’assenza di qualsiasi intervento a sostegno dell’indispensabile ruolo avuto anche durante l’emergenza sanitaria generata dal Covid, pur avendo continuato a garantire il servizio alla collettività con margini che da molti anni non coprono neanche i costi operativi delle aziende», dichiara Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi.
Farmacia dei servizi
Con la manovra viene prorogata la sperimentazione della farmacia dei servizi anche per l’anno 2025: è prevista, infatti, la prosecuzione anche per l’anno corrente la copertura degli oneri per l’erogazione di tali servizi da parte delle farmacie, già oggi previsti a carico del Ssn, per un ammontare pari a 25,3 milioni di euro. La norma dispone inoltre che, entro il 30 settembre 2025, il Comitato paritetico ed il Tavolo tecnico effettuino la valutazione degli esiti della sperimentazione, finalizzata in particolare alla rendicontazione delle spese e dell’eventuale stabilizzazione dei nuovi servizi erogati in base al D.Lgs. n. 153/2009.
La manovra, inoltre fissa al 1° gennaio 2026 l’entrata in vigore del Programma nazionale di Health technology assessment (HTA – Valutazione delle tecnologie sanitarie) e per la definizione di una nuova codifica dei dispositivi medici, da parte del Ministero della salute. Le disposizioni intervengono, sui compiti dell’Osservatorio nazionale sui dispositivi medici, il quale assume questa nuova denominazione, e sulle incombenze delle regioni in merito al sistema di governo del settore dei dispositivi medici. Alle regioni, anche ai fini della verifica dell’adempimento, il compito di elaborare annualmente una relazione relativa al proprio sistema di governo del settore dei dispositivi medici e assegnano il budget aziendale per i dispositivi medici agli enti del Servizio sanitario regionale ai fini del rispetto del relativo tetto di spesa regionale.
Infine, agli specializzandi farmacisti (oltre che veterinari, odontoiatri, farmacisti, biologi, chimici, fisici e psicologi) a decorrere dall’anno accademico 2024-2025 è corrisposta una borsa di studio per tutta la durata legale del corso, di importo parti a 4.773 euro lordi annui.