L’Intelligenza artificiale ha oggi molti campi di applicazione, ma se prima della pandemia l’ambito della salute era rimasto indietro nell’utilizzo delle tecnologie correlate a essa, questi ultimi due anni hanno dato un forte impulso colmando questo ritardo. Dell’uso dei dati e dell’Ia nel campo della salute si è parlato nel corso della tavola rotonda “AI & Pharma” evento online nell’ambito della 3a AI Week 2022, che si svolge dal 9 al 13 maggio.
Velocizzare la ricerca e comunicare con il paziente
Per quanto riguarda l’industria farmaceutica «si sta cominciando a utilizzare l’intelligenza artificiale, perché offre vantaggi su tre specifici ambiti» ha spiegato Alice Zilioli, direttore Marketing & Innovation presso Roche. «Il primo è un asset per velocizzare la ricerca e lo sviluppo di nuove molecole, nell’ambito della ricerca clinica; c’è poi l’efficientamento dei processi produttivi; infine, l’Ia fornisce risposte rapide e concrete ai clinici e a tutti quelli che si ruotano attorno alla presa in carico dei pazienti».
Per quanto riguarda la farmacia, l’Intelligenza artificiale può venire in aiuto per la gestione del rapporto con il cliente nell’ambito della messaggistica veloce. Infatti, molte farmacie hanno attivato canali social, chat del proprio sito, ma non sempre la gestione di questi canali è efficiente per problemi di tempo, con il rischio che il servizio perda valore. «Già prima della pandemia avevo intuito che il mondo della farmacia avrebbe dovuto innovarsi per cercare di comunicare al cliente attraverso canali diversi da quello fisico», ha spiegato Monica Faganello, farmacista e responsabile della comunicazione Farmaiuto. «La pandemia ha accelerato il processo e ora è sempre più il cliente che sceglie il modo in cui arrivare alla farmacia».
Rimane però un grosso problema di tempo: «Molte farmacie hanno attivato WhatsApp business, Messenger di Facebook e hanno una chat nel sito, ma poi non hanno una gestione efficiente: questo vuol dire che arrivano i messaggi con le richieste, ma nessuno risponde e il cliente cercherà risposte al suo bisogno da un’altra parte». L’intelligenza artificiale può essere di aiuto in questo caso al farmacista. Esistono già piattaforme in grado di offrire aiuto, su due livelli. Da una parte «la creazione di contenuti, per esempio, di un blog informativo della farmacia: come professionisti della salute abbiamo tanti contenuti e semplicemente rielaborandoli grazie a piattaforma basate sull’Ia possiamo creare articoli di blog o contenuti per i social media e portare il valore differenziandosi dalla concorrenza», sottolinea Faganello. Una seconda applicazione è quella di «una sorta di “assistente virtuale” per la gestione di risposte pratiche alle richieste degli utenti che si presenta quando un utente apre il sito della farmacia o la pagina Facebook della farmacia e risolve tutta serie di richieste con risposte automatiche. Per esempio: fate tamponi? Siete aperti? Siete di turno?». Al farmacista rimane il tempo di rispondere a domande che richiedono la professionalità del farmacista; quindi «l’assistente virtuale non si sostituisce al farmacista, ma vuole essere un supporto al farmacista per risparmiare tempo in quei processi in cui non è richiesta la sua competenza».
In pratica, l’assistente virtuale risponde a determinate domande, scelte tra quelle che più frequentemente arrivano alla farmacia e il farmacista imposta le risposte. Per altre domande che prevedono la professionalità e il consiglio professionale dell’operatore sanitario, l’utente viene indirizzato al farmacista.