Otto italiani online su dieci dichiarano di essere attenti alla propria salute e di porre più attenzione rispetto al passato al tema della prevenzione, secondo un sondaggio commissionato da Assosalute, che ha indagato l’atteggiamento degli italiani rispetto all’influenza, il cui arrivo è atteso nei prossimi mesi.
Farmaci da banco e integratori i prodotti più utilizzati
«L’influenza stagionale ha una sua regolarità ma lo scorso anno, a causa della pandemia da Sars-CoV-2 e delle relative misure di precauzione, non c’è stata una vera e propria stagione influenzale, ma un’incidenza blanda di persone con sintomi parainfluenzali, circa 2,4 milioni in Italia. È evidente che le misure di prevenzione contro il SarsS-CoV-2 hanno avuto un ruolo decisivo», ha spiegato Fabrizio Pregliasco, virologo, ricercatore del dipartimento di Scienze biomediche per la salute dell’Università degli studi di Milano e direttore sanitario dell’Istituto Ortopedico Galeazzi. «Le previsioni per quest’anno ci permettono di ipotizzare uno scenario leggermente diverso, nonostante la convivenza con il virus pandemico: la campagna vaccinale sta avanzando e i livelli delle restrizioni si stanno a poco a poco allentando, questi fattori insieme potranno offrire maggiore possibilità al virus dell’influenza di circolare. Ed è questa la differenza più importante rispetto allo scorso anno, con una maggiore circolazione dovremmo aspettarci la possibilità di maggiore incidenza e più casi».
La maggioranza del campione (68,6%) aspetta la comparsa di più sintomi prima di allertarsi e in un caso su tre aspetta che i sintomi siano importanti. Mentre il 23% del campione fa suonare il campanello d’allarme immediatamente, alla comparsa del primo sintomo influenzale anche se lieve. L’allerta varia in base all’età: il campanello d’allarme suona prima tra gli over 65.
Il 42,9% degli italiani ritiene che la cosa più saggia quando compaiono i primi sintomi dell’influenza stagionale sia mettersi a riposo, assumere farmaci da banco e contattare il medico solo se dopo tre giorni non si nota un miglioramento. Il 35,5% ritiene opportuno, invece, contattare subito il medico di base alla comparsa dei primi sintomi. Infatti, dai dati di quest’anno emerge che la figura di riferimento in caso di influenza è sempre più il medico di base: a lui si rivolge il 62,2% della popolazione. La figura del farmacista rimane un forte riferimento in caso di sintomi influenzali per il 16% degli italiani, ma nel 23,8% dei casi non si chiede consiglio a nessuno ma ci si affida alla propria esperienza, curandosi con farmaci da banco di cui si conoscono gli effetti.
In caso di influenza, i farmaci da banco risultano essere la soluzione più diffusa per curare la sintomatologia, con il 67,8% di preferenze. Gli antibiotici sono utilizzati in caso di influenza dal 12,6% della popolazione (con una maggiore diffusione tra gli uomini) dato in discesa rispetto al 2019 (16,2%). In aumento il ricorso a integratori e vitamine.
Il dato sull’intenzione a vaccinarsi per la prossima stagione mantiene i livelli elevati già rilevati nel 2020, con un 35,4% di popolazione che dichiara di avere intenzione di ricorrere al vaccino antinfluenzale. «La vaccinazione antinfluenzale rimane fondamentale perché costituisce la più efficace strategia di prevenzione dell’influenza. In generale, aiuta la risposta immunitaria, proteggendo i soggetti più deboli da eventuali complicazioni dell’influenza e, in una situazione di convivenza con il Covid-19, certamente è utile anche nella diagnosi differenziale tra i due virus», spiega Pregliasco.
Vaccinazione che potrà essere fatta, da quest’anno anche in Italia, in farmacia. Inoltre, in Italia sarà possibile la somministrazione concomitante del vaccino anti-Covid e di quello antinfluenzale, come riportato da una circolare firmata dal direttore generale Prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza.