In Francia è stata approvata una nuova proposta di legge che vieta la promozione della chirurgia estetica, dei prodotti contenenti nicotina e di comunicazioni che invitano alla sospensione delle terapie con l’obiettivo di regolamentare e rendere più trasparente l’attività pubblicitaria degli influencer, contrastare chi fa pubblicità ingannevole e tutelare la salute dei cittadini. Lo riporta Le Quotidien du Pharmacien, testata online dei farmacisti francesi.
Obbligo di apporre la menzione ‘pubblicità’
Il testo di legge francese, è “volto a controllare l’influenza commerciale e a contrastare gli eccessi degli influencer sui social network” ed è stato appena adottato, quasi all’unanimità, dai parlamentari. La legge definisce prima di tutto che cosa sono gli influencer, ovvero “persone fisiche o giuridiche che mobilitano con la loro notorietà il loro pubblico per comunicare per via elettronica contenuti volti a promuovere, direttamente o indirettamente, beni, servizi o qualsiasi altra causa”. Il testo di legge conferma anche l’obbligo di apporre la menzione “pubblicità” per tutta la durata di una sequenza promozionale, e ciò sia se l’influencer viene pagato o sia se riceve gratuitamente un prodotto o servizio a scopo di promozione. Inoltre, impone di segnalare l’eventuale ritocco delle immagini.
In Francia ci sono circa 150.000 influencer ma le attività svolte da alcuni di loro, specie nel settore dell’influencer marketing, ha sollevato parecchie critiche. Il rapporto della DGCCRF (Direzione Generale Concorrenza, Consumatori e Prevenzione Frodi) francese, dello scorso gennaio ha concluso che il 60% degli influencer non rispetta le norme sulla pubblicità e sui diritti dei consumatori.
«In generale io credo che sia giusto regolamentare la comunicazione su tutte le piattaforme, soprattutto quando si parla di contenuti sponsorizzati: l’argomento pubblicità sicuramente è un tema delicato quando di tratta di salute» ha commentato a Pharmaretail, Giacomo Pisano – su Instagram il_socialmente_farmacista – il pharmainfluencer più seguito in Italia «su tutte le piattaforme esiste già la possibilità di fare comunicazione propositiva positiva indicando la presenza di contenuti a pagamento sponsorizzati. L’importante è che il messaggio sia chiaro e fruibile. Nel momento in cui questo non fosse così è giusto che ci sia un organo in grado di valutarne la negatività dell’impatto sulla cittadinanza». E prosegue: «In Italia non è ancora chiaro chi dovrebbe vigilare in argomento. L’ordine dei farmacisti in questi mesi ha già inviato alcune circolari richiamando gli influencer di categoria ad attenersi alle regolamentazioni vigenti, per esempio a non mostrare farmaci neppure per pochi secondi. Ricordiamo che in Italia tutto quello che riguarda il farmaco, anche senza obbligo di ricetta, è regolamentato dal ministero della Salute». Discorso diverso per quanto riguarda gli integratori e cosmetici per i quali «la comunicazione è molto più libera e molto più fruibile. Le sponsorizzazioni ci devono essere, fanno parte dell’economia, ma devono essere comunque ben chiare agli occhi di chi poi guarda il video finale» conclude Giacomo.
Anche in Italia l’influencer marketing è una pratica diffusa, le cui dimensioni e performance vengono misurate con report periodici dall’Osservatorio Nazionale dell’Influencer Marketing, nato con l’obiettivo di informare e fare divulgazione sui temi legati all’Influencer Marketing, proponendo best practice e dati sulla situazione del mercato italiano. Prendendo in considerazione l’analisi relativa al social media Instagram, questa viene realizzata mediante una mappatura su Instagram delle keyword di interesse, inerenti agli hashtag da utilizzare nelle collaborazioni tra brand e influencer (come da Digital Chart dello IAP). L’ultimo rilevamento dell’aprile 2023, mostra che i post nati da collaborazione tra brand e influencer sono stati 18.400, con un numero di interazioni generate pari a 9.5 milioni, con 516 interazioni per post. Quest’ultimo dato in crescita del +10% delinea quello di aprile come un periodo di successo per le campagne di influencer marketing su Instagram. Le foto rimangono la tipologia di contenuto più presente tra i post di adv e al contempo la meno ingaggiante: infatti, il miglior risultato lato engagement è quello dei Carousel, seguiti dai Reels. I top post di aprile vedono emergere ancora una volta le collaborazioni con i media (le piattaforme di streaming in particolare), oltre che quelle con i marchi del mondo fashion.