Francia, continuano senza sosta le chiusure di farmacie. In Italia al momento il trend è opposto

Francia, continuano senza sosta le chiusure di farmacie. In Italia al momento il trend è opposto

La notizia fa il paio con quella di qualche settimana fa, che evidenziava come il 70% dei Comuni francesi fosse privo sia di farmacie che di medici di base. Ora Le Quotidien du Pharmacien torna sull’argomento riprendendo uno studio dell’istituto Altarés, specializzato nell’analisi dell’andamento delle attività di impresa.

Ebbene, dall’indagine risulta che nel terzo trimestre del 2024 hanno chiuso i battenti ben 18 farmacie, il 38% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Una percentuale che pone il settore al terzo posto tra quelli più in crisi dopo il commercio di articoli sportivi e le autoscuole. Precisando che la classifica non riguarda i settori dell’alimentare e dell’abbigliamento. Allargando lo sguardo, lo studio parla di 13.400 imprese che hanno chiuso tra giugno e settembre, il 20% in più rispetto al 2023. A soffrire di più le imprese con un massimo di nove dipendenti, così come quelle di più vecchia data rispetto a quelle con meno di tre anni di età.

Non solo farmacie

Il malessere delle strutture socio-sanitarie non riguarda però solo le farmacie, se nel medesimo trimestre hanno chiuso 16 studi dentistici, 29 attività infermieristiche e 21 società di ambulanze.

Ma restando alle farmacie il trend negativo è in corso già da qualche anno, se è vero – fonte l’Ordine nazionale dei farmacisti – che nel 2023 hanno chiuso 248 farmacie contro le 211 del 2022. E il centro studi La Longue Vue, da parte sua, afferma che da febbraio ad agosto 2024 le chiusure sono state 130.

Un quadro piuttosto desolante cui si aggiungono alcune rilevazioni sullo stato di salute finanziario delle farmacie stesse.

Nel settembre scorso lo studio Fiducial ha ravvisato, prendendo a campione 95 farmacie della Regione Centre, un calo del 7,4% della disponibilità di cassa. Dati confermati, su più larga scala, dai risultati di una indagine della Fspf (Federazione dei sindacati di farmacia francesi), resa nota in questi giorni, secondo cui negli ultimi dodici mesi circa il 20% delle farmacie ha denunciato bilanci in rosso. Quota che era “solo” del 12% nei dodici mesi precedenti.

Per chiudere, anche in Germania negli ultimi anni si rilevano centinaia di chiusure di farmacie, mentre in Italia il trend è opposto. Sono circa 20.000 le farmacie italiane, in continua crescita, anche in seguito al “concorsone” bandito dal governo Monti nel 2012. Semmai il problema è quello di reperire personale sufficiente a gestirle; a maggior ragione dopo che la liberalizzazione degli orari (sempre sancita dal governo Monti) ha fatto sì che le aperture si ampliassero a dismisura, richiedendo quindi più farmacisti dietro al banco.

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