Tra i fondi già stanziati del Piano nazionale di ripresa e resilienza ci sono 100 milioni di euro a cui potranno accedere le farmacie rurali, nei Comuni al di sotto dei 3.000 abitanti. Per farlo dovranno partecipare al bando per la concessione di risorse destinate al loro consolidamento del ministero per il Sud e la coesione territoriale. L’iniziativa ha lo scopo di ampliare la disponibilità sul territorio di servizi sanitari di prossimità, garantendo una migliore offerta alla popolazione delle aree più marginalizzate. Tra i requisiti per accedere alle risorse c’è una formazione specifica del farmacista: quella organizzata dalla Fondazione Cannavò è già disponibile su una piattaforma di formazione a distanza.
Dispensabile del farmaco, cronicità, farmacia dei servizi
«Con circa 700 farmacie che hanno già fatto richiesta è stato raggiunto il primo obiettivo posto dal Ministero, cioè 500 farmacie partecipanti al bando, entro il 2023» ha spiegato a Pharmaretail, Gianni Petrosillo, presidente del Sunifar, associazione delle farmacie rurali. «Un secondo obiettivo è quello di raggiungere le 2.000 farmacie entro il 2026. Stiamo facendo diversi incontri con i territori per spiegare che si tratta di una occasione unica e irripetibile, visti i diversi ambiti di intervento: da una parte rende possibile anche alle farmacie che hanno poche risorse economiche organizzare la farmacia dei servizi, facendo diventare anche la rurale, finora penalizzata da questo punto di vista, vero presidio del Ssn. Dall’altra, offre proprio la possibilità di riorganizzare fisicamente la dispensazione del farmaco: dalla cassettiera alla postazione, fino al magazzino».
Tre, dunque, gli ambiti di intervento della concessione, a partire da quello della dispensazione del farmaco, intesa come ottimizzazione – vedi l’implementazione della Distribuzione per conto – ma anche come riorganizzazione e miglioramento dell’area di dispensazione e dello stoccaggio dei farmaci. Un secondo ambito è la partecipazione alla “presa in carico” del paziente cronico, aumento del tasso di aderenza del paziente alle terapie farmacologiche e al monitoraggio dell’uso corretto dei farmaci. Infine, il terzo ambito è quello della prestazione servizi di primo e secondo livello (secondo il Dm 16 dicembre 2010, in attuazione del Dlgs 153/2009). In questo terzo caso vengono finanziate le spese per la locazione e/o acquisto dei dispositivi di telemedicina e analizzatori di sangue e urine e relativa assistenza/creazione di aree di accoglienza (spazi riservati, arredamenti specifici, dispositivi di emergenza) per l’erogazione dei servizi di telemedicina, anche a domicilio.
«Ricordiamo che si tratta di risorse che arrivano direttamente sul conto corrente della farmacia, non tramite credito di imposta: facciamo un esempio, se spendo 30.000 euro per la ristrutturazione, avrò 20.000 euro di risorse a disposizione. Inoltre, i beni acquistati sono ammortizzabili», sottolinea Petrosillo. E, per spiegare meglio ai farmacisti quali vantaggi ci siano dal punto di vista della gestione amministrativa della farmacia, aggiunge: «Come Sunifar, stiamo lavorando insieme a un gruppo di commercialisti. Anche la formazione, obbligatoria per accedere ai fondi, è finanziata dal bando».
È già disponibile online l’offerta formativa della Fondazione Cannavò con il patrocinio di Fofi e Federfarma e il supporto di Edra. Il percorso formativo è costituito da 4 corsi Ecm-Fad accreditati presso Agenas, con l’attribuzione complessiva di 37,7 crediti. Sono previsti un modulo relativo al primo ambito, dal titolo: “Farmaci innovativi e antitumorali, competenze del farmacista e funzione della farmacia”; uno relativo al secondo: “La presa in carico del paziente cronico, strumenti tecnologici per il monitoraggio dell’aderenza alle terapie. Il videoconsulto”; e due relativi al terzo ambito: “Il farmacista, la farmacia e le analisi di prima istanza, e “Il farmacista, la farmacia e i servizi di telemedicina”.