Prenderà avvio in questo nuovo anno, l’iter di approvazione della nuova Convenzione farmaceutica, che regola i rapporti tra Servizio Sanitario Nazionale e farmacie. Il documento di preaccordo è stato firmato il 20 dicembre scorso dai presidenti di Assofarm e Federfarma. La nuova Convenzione tra Ssn e farmacie, attesa da tempo, coinvolge circa 19.000 farmacie private e 1.700 pubbliche.
Rafforzato il modello della farmacia italiana
Secondo una nota diffusa da Federfarma, che accoglie la firma con grande soddisfazione, “la nuova Convenzione rappresenta uno strumento aggiornato ed efficace per tutelare al meglio la salute della collettività e contribuire al superamento delle disuguaglianze, purtroppo ancora esistenti nel nostro Paese, nell’accesso ai servizi sanitari nell’ambito del SSN”.
Tra le principali novità c’è la regolamentazione dei nuovi servizi tra cui prenotazioni di visite, somministrazioni vaccinali, test diagnostici, telemedicina e prestazioni professionali.
L’accordo regolamenta le modalità di svolgimento della dispensazione dei farmaci e dell’erogazione dei servizi in farmacia, per permettere ai cittadini di fruirne al meglio, consolidando il ruolo della farmacia quale “centro socio-sanitario polifunzionale a servizio della comunità, punto di raccordo tra ospedale e territorio”, così come riconosciuto dalla Corte Costituzionale e dal Consiglio di Stato.
Sottolinea Federfarma che ‘la firma dell’ipotesi di Convenzione rappresenta un traguardo importante, perché rafforza il modello della farmacia italiana che si pone all’avanguardia nel panorama europeo in quanto mette al centro i bisogni di salute del cittadino, offrendo un’assistenza sanitaria vicina, equa e accessibile’.
Positivo anche il parere del presidente di Assofarm Luca Pieri, secondo il quale si tratta di «un momento atteso da 26 anni, che di fatto sancisce la vittoria di tante battaglie storiche che la nostra Federazione porta avanti da molto tempo, dalla farmacia dei servizi alla valorizzazione della distribuzione per conto che dovrà riguardare esclusivamente i farmaci classificati A-PHT, all’utilizzo del dossier farmaceutico. Davvero un grande giorno per tutte le Farmacie Comunali italiane che coincide con il primo anno della mia presidenza. Un risultato che condivido con tutte le classi dirigenti che mi hanno preceduto».
La Convenzione «è un segnale forte a chi in questi giorni vuole rafforzare la distribuzione diretta, ha commentato Porcaro D’Ambrosio, vicepresidente Assofarm «Il paese sta andando in un’altra direzione, e lo sta facendo dopo anni di studi e confronti. Il territorio è la risposta ad una sanità più efficace e vicina ai cittadini». La nuova Convenzione è prima di tutto il risultato di un grande mutamento di considerazione che Governo e Regioni hanno avuto nei confronti delle Farmacie. Nel corso del tempo le farmacie sono sempre più considerate come soggetto innovatore, credibile, concreto e lealmente combattivo. In conclusione, secondo Assofarm la nuova Convenzione non efficienterà solo i rapporti tra Regioni e farmacie, ma migliorerà anche l’operatività di ogni farmacista, e quindi, la qualità del servizio al cittadino.
L’ipotesi di accordo comincerà ora l’iter di ratifica, come previsto dall’Accordo Stato-Regioni del 2013, che prevede l’acquisizione dei pareri del Governo, del Comitato di settore e della Corte dei conti; l’accordo potrà quindi diventare operativo solo dopo l’intesa della Conferenza Stato-Regioni e la successiva pubblicazione in Gazzetta ufficiale.