Al servizio dei cittadini e del sistema sanitario, con 3.500 farmacie socie dirette, 10.000 servite e 4.500 addetti: questi i numeri della distribuzione intermedia di farmaci e dispositivi che Federfarma Servizi ha dato in occasione dell’assemblea nazionale, durante la quale ha celebrato il suo 35° anniversario.
«In farmacia abbiamo risposto ai bisogni dei cittadini 540 milioni di volte se guardiamo solo ai primi due anni pandemici. Non distribuiamo prodotti, ma salute», ha affermato Antonello Mirone (nella foto), presidente di Federfarma Servizi dal 2013.
Migliaia di referenze sul territorio
La distribuzione intermedia si occupa di portare sul territorio migliaia di referenze di medicinali e dispositivi di uso quotidiano, dai farmaci salvavita ai presidi per l’incontinenza, con tutte le complessità di conservazione e trasporto che li caratterizzano. Il comparto di aziende rappresentato da Federfarma Servizi è sempre stato in prima linea, solo apparentemente un passo indietro rispetto al bancone del farmacista: era dietro la risposta all’emergenza dell’irreperibilità nazionale di mascherine, ai controlli sui dispositivi medici e sui Dpi, agli accordi sui tamponi, sui test e i vaccini.
«Proprio a partire dal nostro stesso Dna di società di farmacisti, non solo celebriamo questo anniversario con lo spirito cooperativo e i valori che animano il nostro lavoro sin dall’inizio, ma possiamo affermare che la nostra mission si è evoluta di pari passo con i grandi cambiamenti che hanno toccato la farmacia in questi anni, soprattutto gli ultimi», ha spiegato Mirone. «Siamo orgogliosi di sostenere che il nostro sistema ha tenuto alla pressione della pandemia e dimostrato che senza il ruolo di raccordo e coordinamento svolto dal nostro comparto, la sanità territoriale non può esistere. Sono migliaia i farmaci e i dispositivi la cui assunzione deve avvenire in modo tempestivo e puntuale, anche quando c’è un’emergenza. Se questo efficace approvvigionamento in farmacia è possibile in qualunque situazione, si deve al lavoro delle nostre aziende». A questo, poi, si aggiunge «il ruolo svolto nell’ambito della prevenzione, con la distribuzione di kit per gli screening gratuiti del cancro del colon retto e della cervice, per citare alcune iniziative».
Accanto all’impegno delle aziende, presenti su tutto il territorio nazionale, gli ultimi 35 anni sono stati segnati dagli sforzi dell’associazione nel rappresentare nelle sedi istituzionali le istanze economiche e tecnico-normative, per garantire crescita e sostenibilità̀ del comparto. «Oggi sappiamo bene che per continuare in questa mission abbiamo bisogno di una riforma della remunerazione che renda il nostro lavoro sostenibile e che tenga conto delle contingenze economiche e politiche, nazionali e internazionali. La nostra attività non può prescindere dal mantenimento dei più alti standard qualitativi nelle attività di stoccaggio, conservazione e trasporto dei prodotti, pena la loro sicurezza ed efficacia. Ma per garantire tutto questo è necessario affrontare con il decisore politico il tema della sostenibilità del comparto, che non è un tema solo economico-finanziario, ma di sanità pubblica. Ne va infatti della salute di tutta la comunità», ha concluso Mirone.