Il diabete e l’obesità sono patologie di grande rilevanza socio-sanitaria, che se non prevenute e opportunamente curate portano a complicanze e a costi sociali, clinici e sanitari di grande impatto, e che minano la salute dell’individuo. L’adozione di stili di vita sani, di cui la pratica sportiva è parte integrante, gioca un ruolo fondamentale nella prevenzione e nella cura del diabete e dell’obesità.
In questo contesto, anche le farmacie giocano un ruolo rilevante, nell’educazione e nell’informazione, verso corretti stili di vita, come previsto nella farmacia dei servizi.
Analisi di prima istanza, aderenza, prevenzione
Sul questo tema è intervenuto Andrea Mandelli (nella foto), presidente della Fofi, in occasione dell’evento di presentazione del protocollo d’intesa per la promozione di corretti stili di vita attraverso lo sport, siglato da Coni, Intergruppo parlamentare “Obesità e diabete” e le società scientifiche di diabetologia Fesdi, Sid e Amd.
«Per giocare in anticipo contro il diabete è di cruciale importanza il coinvolgimento della “prima linea di difesa” verso la malattia: i farmacisti e la rete delle farmacie di prossimità che sono il presidio sanitario di riferimento sul territorio dedicato alla prevenzione e alla promozione della salute» ha dichiarato Mandelli.
L’accordo si colloca nel contesto della campagna “Il diabete una malattia molto Comune” – promossa da Fesdi-Sid-Amd e patrocinata dalla Fofi – e ha lo scopo di dare vita a un programma di cooperazione finalizzato all’elaborazione e all’avvio di progetti specifici, che diano ampia attenzione e applicazione all’importanza dell’attività sportiva, fisica e motoria come strumento di prevenzione e sensibilizzazione delle malattie croniche quali il diabete e l’obesità. Di dare visibilità pubblico-istituzionale alla promozione di stili di vita sani e attivi nei contesti urbani e accademici italiani. E di promuovere iniziative comuni volte allo studio e alla formazione nell’ambito della salute e della pratica sportiva, dell’attività fisica e motoria come coadiuvanti nei processi di cura che riguardano le persone con diabete e con obesità, favorendo il pieno inserimento delle stesse persone in tutti i contesti che riguardano la pratica sportiva, eliminando qualunque forma di discriminazione e disuguaglianza sociale.
L’esercizio fisico, nonostante sia un fattore determinante per la salute degli individui, è infatti poco praticato. Secondo l’ultimo rilevamento di Eurobarometro, nell’Unione europea il 45% afferma di non fare mai esercizio fisico o praticare sport e una persona su tre ha livelli insufficienti di attività fisica. La conseguenza è l’insorgere di milioni di casi di malattie non trasmissibili che peggiorano la salute delle persone e gravano sulle economie dei singoli paesi.
«La prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili è una delle principali sfide del Ssn per la tutela della salute dei cittadini ed il contenimento dei costi sanitari», ha proseguito Mandelli. «Emblematico e preoccupante è il caso del diabete, con oltre 3,5 milioni di pazienti diagnosticati, più di un milione di persone che non sanno di avere la malattia e molte altre a rischio di svilupparla, in buona parte a causa di cattive abitudini alimentari, sedentarietà, sovrappeso e obesità. Questi numeri suggeriscono l’urgenza di potenziare le attività di screening sul territorio e di attivare campagne di sensibilizzazione sui corretti stili di vita, promuovendo l’attività fisica e lo sport quali strumenti principali di prevenzione». Infine , «l’obiettivo della Farmacia dei servizi è quello di essere, per i cittadini, un presidio di prossimità dove poter effettuare analisi di prima istanza, trovare personale formato e dedicato alla corretta applicazione delle prescrizioni diagnostico-terapeutiche e partecipare alle grandi campagne di prevenzione delle patologie a forte impatto socio-sanitario come il diabete. Il coinvolgimento dei farmacisti di comunità nelle attività di prevenzione può rivelarsi fondamentale soprattutto per la tutela della salute delle persone più svantaggiate socio-economicamente, contribuendo così a ridurre le disuguaglianze nella cura».