I farmacisti francesi scioperano dopo dieci anni

I farmacisti francesi scioperano dopo dieci anni

In Francia, il 30 maggio, c’è stato il primo grande sciopero dei farmacisti da dieci anni a questa parte: 30.000 farmacisti hanno marciato nelle principali città francesi, per denunciare problemi economici e altri problemi della professione, come riporta Le quotidien du pharmacien. La partecipazione ha visto oltre il 90% di serrande abbassate, per denunciare diverse questioni: la chiusura di molte farmacie, la carenza di farmaci, una remunerazione inadeguata, la crescente presenza di vendite di farmaci online che peggiora il livello del servizio farmaceutico.

Remunerazione e riconoscimento del ruolo

In Francia molte farmacie stanno chiudendo, mettendo a rischio non solo il lavoro dei farmacisti, ma la salute pubblica dell’intera comunità. Tra le questioni sul tavolo anche quella della carenza di farmaci. Per i farmacisti francesi, la carenza di farmaci non rappresenta solo un problema amministrativo o finanziario ma ha un impatto diretto sulla salute dei pazienti: “Quando una persona ha bisogno di un farmaco, deve poterlo ottenere senza difficoltà e quando le scorte sono esaurite la salute di qualcuno è in pericolo”.

I farmacisti francesi chiedono il riconoscimento del loro ruolo cruciale per la salute pubblica e di essere pagati adeguatamente per il lavoro che svolgono. Il loro ruolo oggi va oltre quello della dispensazione del farmaco, ma sono professionisti che forniscono consulenza, ascoltano le preoccupazioni dei pazienti e li guidano verso la soluzione migliore per la loro salute.

Per quanto riguarda la crescente presenza di vendite di farmaci online, i farmacisti francesi la ritengono una minaccia per la qualità dell’assistenza: temono che questa tendenza possa portare a errori, a interazioni farmacologiche pericolose e a una mancanza di consulenza personalizzata. «Non vogliamo una farmacia Amazon», ha affermato Philippe Besset, presidente della Fédération des syndicats pharmaceutiques de France, a Le quotidien du pharmacien.

Lo sciopero ha coinvolto, oltre le sigle sindacali anche associazioni di farmacisti e studenti; la partecipazione è stata di oltre il 90%, e in molte località le uniche farmacie aperte sono state quelle d’emergenza. Le farmacie hanno avvertito i loro clienti in anticipo tramite e-mail, schermi o manifesti in vetrina. Molto alta anche la partecipazione ai cortei: in migliaia, i farmacisti che a Parigi, Lille, Lione, Limoges, Nantes, Angers, Tours, Rennes e in molte altre città hanno manifestato per denunciare le crescenti difficoltà delle farmacie.

La manifestazione di Parigi è partita dalla facoltà di farmacia dell’università Paris V ed è arrivata a Bercy, dove ha sede il ministero dell’Economia: una delegazione di farmacisti è stata poi ricevuta dal delegato del Ministro per gli affari economici.

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