Anche l’Emilia-Romagna si aggiunge alle regioni che aderiscono alla sperimentazione sulla farmacia dei servizi. È stato, infatti, firmato un nuovo protocollo d’intesa tra Regione e Federfarma. L’accordo, di durata biennale, definisce diversi ambiti di attività. Il protocollo prevede anche di rafforzare il ruolo delle farmacie come luoghi nei quali realizzare iniziative a sostegno della prevenzione, della promozione della salute nonché della territorializzazione nell’accesso alle cure.
Farmacia parte integrante del Sistema sanitario nazionale
I servizi oggetto dell’accordo includono i servizi cognitivi, in cui rientrano il monitoraggio dell’aderenza e la ricognizione della terapia farmacologica, le indicazioni al paziente sulle corrette modalità di assunzione di farmaci e il rilevamento di sospette reazioni avverse, fino al servizio di front office per il Fascicolo sanitario elettronico. Sono compresi anche i servizi di telemedicina, somministrazione di vaccini antinfluenzali e contro il Sars-COV-2. Una campagna di comunicazione sarà organizzata nei prossimi mesi per illustrare i nuovi servizi ai cittadini.
«Siamo certi che potremo fare la nostra parte per una sanità sempre più di prossimità: questo accordo apre le porte allo sviluppo di ulteriori servizi in farmacia che contribuiranno a migliorare la salute delle persone, accorciando anche le liste d’attesa», spiega in una nota Achille Gallina Toschi (nella foto), presidente di Federfarma Emilia-Romagna. «Siamo e sempre più saremo parte integrante del Sistema sanitario nazionale ma perché la missione della farmacia sia pienamente compiuta dobbiamo anche lavorare per garantire al cittadino un servizio “sotto casa” anche sul farmaco, ottimizzando le modalità di distribuzione». Il riferimento è alla distribuzione per conto, negli anni scorsi oggetto di discussione tra Federfarma e la Regione.
È invece, tempo di un primo bilancio nelle farmacie della Regione Marche, prima ad aver avviato, il 1° giugno scorso, la sperimentazione della Farmacia dei servizi: sono oltre 700 le prestazioni erogate nel corso del primo mese. La sperimentazione, alla quale hanno aderito 270 delle 500 farmacie della regione, «sta dando risultati più che soddisfacenti e sta dimostrando di limitare la mobilità passiva, ridurre le liste di attesa e mostrare vicinanza ai cittadini da parte delle istituzioni. Il farmacista rappresenta una figura concreta e professionale alla quale il cittadino ha dimostrato di sapersi fidare», ha dichiarato l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini.
Il modello marchigiano offre la possibilità di effettuare: la riconciliazione della Terapia Farmacologica (il monitoraggio di chi prende più di 5 farmaci e la segnalazione di eventuali problemi al medico di medicina generale); il monitoraggio dell’aderenza alla terapia farmacologica nei pazienti con diabete tipo 2 e nei pazienti con Bpco (broncopneumopatia cronica ostruttiva); la telemedicina con holter pressorio (misurazione della pressione nell’arco delle 24 ore tramite device), holter cardiaco, elettrocardiogramma, auto-spirometria per valutare l’efficienza dei polmoni direttamente in farmacia.
La maggiore richiesta di servizi si è riscontrata nelle zone interne e montane data la distanza dai centri ospedalieri e l’età più avanzata della popolazione.