Farmaci antidiabetici in farmacia: risparmiati 9,7 milioni al Ssn in un anno

Farmaci antidiabetici in farmacia: risparmiati 9,7 milioni al Ssn in un anno

Il bilancio economico a un anno dall’introduzione della nuova modalità di distribuzione dei farmaci, che ha trasferito la dispensazione di alcuni antidiabetici dall’ospedale alle farmacie territoriali, è significativo: parliamo infatti di un risparmio per il Ssn di 9,7 milioni di euro rispetto a quanto si sarebbe verificato con la precedente modalità di distribuzione diretta e per conto. I risultati sono stati presentati in occasione dell’evento “Farmaco accessibile: bilanci e prospettive. Un anno dalla norma” promosso dal ministero della Salute.

 

Garantita maggiore assistenza di prossimità ai cittadini

I benefici di questa nuova modalità distributiva non sono stati solo economici, infatti «da maggio a novembre 2024, le farmacie territoriali hanno dispensato oltre 2 milioni di confezioni di farmaci antidiabetici a base di gliptine» ha dichiarato Marcello Gemmato, sottosegretario di Stato al ministero della Salute che «tradotto in termini concreti significa milioni di accessi in più a farmaci essenziali, senza file in ospedale, senza doppi passaggi in farmacia per la distribuzione per conto, senza barriere burocratiche. Abbiamo semplificato la vita a centinaia di migliaia di pazienti diabetici, soprattutto anziani, che oggi possono ritirare le loro cure direttamente nella farmacia sotto casa».

L’obiettivo di queste nuove disposizioni era di garantire una maggiore assistenza di prossimità ai cittadini italiani: è stato facilitato l’accesso ai farmaci e risposto in particolare alle esigenze dei pazienti cronici, delle persone anziane e di chi vive nelle aree interne e più lontane dalle farmacie ospedaliere. Rivedere il processo di distribuzione dei farmaci ha significato, inoltre, valorizzare il ruolo del farmacista nella promozione dell’appropriatezza e dell’aderenza terapeutica. «Questo risultato è stato possibile grazie a un nuovo modello di remunerazione delle farmacie e a un sistema di scontistica che ha visto il coinvolgimento sinergico di industria, farmacie e istituzioni, su impulso della politica» ha ricordato Gemmato «senza entrare in tecnicismi, possiamo dire, con il supporto delle rilevazioni del Tavolo di monitoraggio della spesa, che i numeri ci danno ragione e confermano la validità della strada intrapresa».

Commentando questi dati di risparmio, Federfarma ha spiegato in una nota stampa che “l’aver trasferito i farmaci in questione dal contenitore della spesa diretta (in continuo e crescente sforamento rispetto ai margini fissati per legge) a quello della convenzionata (che, viceversa, presenta strutturalmente margini economici di operatività, trovandosi costantemente al di sotto del tetto di spesa previsto) riduce il peso del payback farmaceutico al cui ripiano, per legge, devono contribuire aziende farmaceutiche e regioni”. Inoltre, il trasferimento al canale della convenzionata “riduce sensibilmente il fenomeno delle indisponibilità dei farmaci grazie a un più accurato approvvigionamento per mezzo degli acquisti operati dalle farmacie e non dalle centrali di acquisto delle Aziende Sanitarie. Favorisce, inoltre, una maggiore appropriatezza nella prescrizione e nell’utilizzo, come risulta dai dati sull’andamento dei consumi”.

(Visited 79 times, 1 visits today)