In Europa, più fiducia nei farmacisti che nella politica: il rapporto Stada

In Europa, più fiducia nei farmacisti che nella politica: il rapporto Stada

Sicuramente la pandemia ha cambiato molte cose nel presente e aprirà a scenari futuri difficilmente prevedibili solo un anno fa. Una recente ricerca ha analizzato in che termini il Covid-19 ha cambiato il rapporto dei cittadini europei con la propria salute e come si è modificata la loro fiducia nei confronti del sistema sanitario.

Lo Stada Health Report 2021 è un sondaggio internazionale realizzato periodicamente su temi di salute dal gruppo Stada in collaborazione con il Kantar Market Research Institute.

È stato effettuato tra marzo e aprile 2021 su oltre 30.000 persone di quindici Paesi europei: Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Russia, Serbia, Spagna, Svizzera, Ucraina e Regno Unito.

Acquisti di farmaci soprattutto in farmacia

Oltre la metà (52%) ha risentito maggiormente della mancanza di contatti interpersonali con la propria famiglia o gli amici che della paura del contagio, che infatti segue al secondo posto, con una percentuale del 42%; mentre 1 intervistato su 3 si è detto preoccupato per le ripercussioni economiche e lavorative dell’emergenza sanitaria. Quasi un europeo su tre (29%) afferma di sentirsi ora più ansioso rispetto a prima della pandemia.

Uno sguardo ai dati italiani mostra che più della metà (53%) dei connazionali ha menzionato il timore di ammalarsi, collocandosi al secondo posto della classifica dietro agli spagnoli (54%). Parimenti, l’Italia è risultata seconda, sempre dopo la Spagna (44%), per la percentuale di coloro (41%) che hanno espresso grande preoccupazione per il futuro, per esempio riguardo la perdita o la riduzione del lavoro.

Dai dati della ricerca emerge, poi, che gli europei sono ben consapevoli che è soprattutto grazie alla dedizione e all’impegno incessante di medici, infermieri e altro personale medico che stiamo uscendo dalla crisi pandemica. L’81% degli europei afferma che i professionisti medici sono stati coloro che hanno contribuito di più al superamento del Covid-19. I farmacisti sono al secondo posto (49 %), seguiti a ruota dalle aziende farmaceutiche (47 %). Né i politici né i media raccolgono molta gratitudine per le loro azioni – o per la loro mancanza – durante il Covid: insieme, occupano le ultime file con il 22% ciascuno. Il contributo percepito di questi gruppi alla crisi del Covid può essere collegato anche alla loro credibilità e affidabilità in materia di salute. I medici rimangono la fonte di informazioni più affidabile per gli europei (73%), seguiti da vicino da farmacisti e scienziati (60 %). Mentre il 24% si fida delle informazioni relative alla salute condivise dalle aziende farmaceutiche, solo il 7% può dire con sicurezza lo stesso dei politici. Con il 29% i media sanitari specializzati sono molto più credibili dei media generici (10%).

Pur nei grandi cambiamenti avvenuti quest’anno le persone in Europa hanno mostrato di continuare a preferire l’acquisto dei medicinali nelle farmacie di comunità (43%), prima di drugstore (21%), supermercati (15%), farmacie online (12%). Questo nonostante un 54 % di europei abbia aumentato le ricerche online di informazioni relative alla salute rispetto agli anni precedenti. Interessante notare che questo non significa automaticamente che escludano il loro farmacista quando acquistano farmaci o cercano informazioni al riguardo. I dati sulla fiducia verso i farmacisti quando si tratta di argomenti relativi alla salute, che vede un dato medio europeo del 60%, trovano al primo posto il Belgio con un 74% seguito dall’Uk con 73%. I dati relativi all’Italia mostrano un 58%. Una fiducia da ricercare, secondo lo studio, nella possibilità del consiglio di persona.

Infine, tra le nuove abitudini acquisite dagli italiani troviamo il lavaggio delle mani, una maggiore igiene in casa e l’uso delle mascherine. Più della metà degli italiani (53%) intende continuare a lavarsi le mani in maniera più accurata; e ad aumentare la pulizia e l’igiene della propria casa (la media del sondaggio è del 31%). Infine, quasi un terzo degli italiani (31%) prevede di continuare a usare mascherine nei luoghi affollati anche una volta che la pandemia sarà passata.

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