Il Senato ha approvato definitivamente, nel testo licenziato dalla Camera, il Ddl di conversione, con modificazioni, del Decreto legge n. 24 – il cosiddetto decreto Riaperture – sul superamento delle misure di contrasto alla diffusione del Covid-19 in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza.
Con questo decreto vengono rese strutturali, integrandole nella Farmacia dei servizi, la somministrazione in farmacia da parte del farmacista di vaccini anti Covid-19 e antinfluenzali e l’effettuazione di test diagnostici che prevedano il prelevamento del campione biologico a livello nasale, salivare o orofaringeo.
Un passaggio fondamentale per la farmacia dei servizi
Il testo del decreto, ancora in attesa di essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale, contiene il percorso di progressivo allentamento delle misure di contrasto al Covid-19, dopo la cessazione dello stato di emergenza, e di passaggio verso una gestione ordinaria di convivenza con il virus. Tra le norme contenute c’è il superamento del Green Pass, il nuovo regime di isolamento e autosorveglianza, le ultime revisioni alle norme transitorie sull’obbligo di vaccinazione.
L’articolo 8 bis del provvedimento è quello che interessa la farmacia: sancisce, infatti, la possibilità, anche nel post emergenza Covid, di somministrazione con oneri a carico degli assistiti e previa opportuna formazione, di vaccini anti Sars-CoV-2 e di vaccini antinfluenzali nei confronti dei soggetti di età non inferiore a diciotto anni, previa presentazione di documentazione comprovante la pregressa somministrazione di analoga tipologia di vaccini. Lo stesso articolo prevede inoltre la possibilità di effettuare in farmacia test diagnostici che prevedono il prelevamento del campione biologico a livello nasale, salivare o orofaringeo, da effettuare in aree, locali o strutture, anche esterne, dotate di apprestamenti idonei sotto il profilo igienico-sanitario e atti a garantire la tutela della riservatezza. Le aree e i locali individuati dovranno essere ricompresi nella pianta organica della farmacia.
«Si tratta di un passaggio fondamentale per la farmacia dei servizi e per il suo processo di progressivo riconoscimento quale parte integrante ed integrata nel Ssn», ha dichiarato il presidente di Farmacieunite Franco Gariboldi Muschietti (nella foto). «Auspichiamo fortemente che lo step successivo sia quello che la vaccinazione in farmacia diventi a carico del Ssn così che la farmacia possa davvero diventare un polo vaccinale dove trovare – anche e non soltanto – la vaccinazione anti-Covid e antinfluenzale».
Una idea, quella che la farmacia diventi polo vaccinale, che piace al 63% dei cittadini, come emerso da una recente indagine condotta da Doxapharma per Cosmofarma. «Durante la pandemia è cresciuto il ruolo di consulenza e consiglio da parte delle farmacie, riconosciuto da una percentuale rilevante della popolazione. Le resistenze da vincere sono diverse ma siamo convinti che il decreto Riaperture aprirà una nuova strada per la farmacia», ha concluso Gariboldi Muschietti.