Deblistering, utile per favorire l’aderenza e contrastare l’antibiotico-resistenza

Deblistering, utile per favorire l’aderenza e contrastare l’antibiotico-resistenza

Si torna a parlare di sconfezionamento, alla luce della scelta della Svizzera, che ha raccomandato a medici e farmacie di vendere farmaci sfusi e non più in confezioni intere, allo scopo di sopperire alla carenza di alcuni medicinali (ndr. ne abbiamo scritto la settimana scorsa). In Italia alcune Regioni lo scorso anno avevano predisposto una normativa sperimentale, ma secondo Farmindustria servono regole specifiche.

In Svizzera già dal 2018

La vendita di farmaci sfusi in Svizzera non è una novità di questi giorni, adottata per far fronte alle carenze di farmaci, ma era stata avviata nel 2018 in una fase di sperimentazione per combattere la resistenza agli antibiotici: infatti, consegnando la dose esatta di farmaco prescritta dal medico si evita che il paziente possa poi usare in futuro le pastiglie restanti nella confezione senza ricetta.

«Normalmente in Svizzera possiamo scegliere tra diversi tipi di confezioni e quindi possiamo già adattare il dosaggio alla terapia del paziente», ha spiegato alla stampa Svizzera Martine Ruggli, presidente di PharmaSuisse, la Société Suisse des Pharmaciens. «La vendita sfusa comporta tanto lavoro in più e al momento questo lavoro extra viene pagato solamente cinque franchi. E in più ci assumiamo una bella responsabilità. Non è più il produttore a essere responsabile, ma la persona che ha tolto i farmaci dalla confezione, e non è semplice garantire la tracciabilità e la qualità del farmaco».

Marcello Cattani, presidente di Farmindustria, intervistato per un commento su questa notizia da Adnkronos Salute, ha risposto: «Il deblistering è un’iniziativa nuova per il nostro Paese e priva di una normativa specifica. È quindi opportuno inquadrarla nel contesto normativo del settore e individuare un campo di applicazione che possa renderla utile. L’attività di sconfezionamento di un medicinale industriale e il suo successivo riconfezionamento da parte del farmacista in farmacia in dosi personalizzate sulla base delle esigenze del singolo paziente, non è assimilabile a quella di preparazione magistrale o officinale. È a tutti gli effetti ascrivibile a una fase di produzione di un medicinale, perché sia il confezionamento primario che secondario rappresentano step produttivi soggetti alle Good manufacturing practices (Gmp). Ogni scostamento delle norme viola il Codice dei medicinali nazionale ed europeo, minando il principio di salvaguardia della salute del paziente».

Rimane però il fatto che da più parti si ritiene che deblistering e personalizzazione delle dosi produrrebbero il duplice beneficio di impedire l’abuso assuntivo di antibiotici e quindi un contrasto all’antibiotico-resistenza, e al contempo evitare lo spreco di risorse economiche spese in farmaci in esubero rispetto alla terapia prescritta. Il dosaggio personalizzato in farmacia degli antibiotici potrebbe accrescere l’aderenza terapeutica ma anche ridurre gli sprechi, l’uso inappropriato di tali farmaci e la loro dispersione nell’ambiente. Nello stesso modo il riconfezionamento utilizzato per l’allestimento di un blister contenente tutte le unità posologiche dei diversi medicinali che il paziente assume nel corso di una settimana di terapia è utile per migliorare l’aderenza alla terapia nei pazienti in politerapia.

In Lombardia la normativa per lo sconfezionamento e della ripartizione dei medicinali in dosaggi personalizzati è stata messa a punto nel febbraio 2022, con un documento di Linee guida, frutto del lavoro dei servizi farmaceutici delle Asl e della Regione, Federfarma Lombardia, Cispel e ordini dei farmacisti. In base a questo per esempio, Stefano Del Missier, direttore generale delle farmacie comunali di Cinisello Balsamo, nel milanese, ha spiegato – in occasione della recente presentazione del progetto LeComunali  Farmacie in rete – che sta «lavorando affinché́ si possa, per favorire l’aderenza alla terapia, arrivare a distribuire ai pazienti di dosi uniche personalizzate» e ha già pubblicato un avviso pubblico finalizzato «a verificare la presenza di soluzioni attuabili di gestione di un servizio di fornitura (preparazione e consegna) di terapie personalizzate per pazienti politrattati farmacologicamente».

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