La riforma del Codice della Strada sta sollevando numerose preoccupazioni tra automobilisti e professionisti sanitari, compresi i farmacisti. La nuova normativa equipara l’assunzione di alcuni farmaci alla guida sotto l’effetto di alcol o sostanze stupefacenti, prevedendo sanzioni severe come il ritiro della patente. Tuttavia, l’assenza di indicazioni chiare su quali medicinali possano generare falsi positivi nei test salivari sta creando incertezza e timori diffusi.
Farmacieunite: “Serve chiarezza per proteggere i cittadini”
Il sindacato nazionale Farmacieunite riporta un numero crescente di segnalazioni di preoccupazione da parte degli automobilisti: “Farmaci comunemente prescritti, come ansiolitici, antidepressivi, antiepilettici e antistaminici, possono risultare nei test salivari come sostanze psicotrope, penalizzando ingiustamente i pazienti”, avverte il sindacato. Una situazione che mette in difficoltà anche i farmacisti, che non dispongono di linee guida per fornire risposte precise ai propri clienti-pazienti.
Per affrontare la questione, Farmacieunite si è rivolta all’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), chiedendo l’elaborazione di una guida ufficiale. “La confusione regna sovrana e a rimetterci sono cittadini che, per l’assunzione di farmaci prescritti, rischiano di essere trattati alla stregua di criminali. Una guida chiara e accessibile è indispensabile per evitare discriminazioni e tutelare la sicurezza di tutti”, sottolinea il sindacato.
Un problema per la professione del farmacista
La mancanza di indicazioni specifiche pone i farmacisti in una posizione critica. Spesso destinatari delle domande dei cittadini, si trovano privi degli strumenti necessari per rispondere in modo esaustivo. Questo scenario rischia di erodere la fiducia nella categoria e di aggravare l’incertezza tra i pazienti. Farmacieunite evidenzia come una maggiore chiarezza normativa permetterebbe ai farmacisti di svolgere al meglio il proprio ruolo.
L’appello di psichiatri e associazioni
Anche la comunità medica e le associazioni di pazienti sollecitano interventi rapidi. “Le terapie farmacologiche non possono essere equiparate a droghe”, ha detto al Sole24Ore Liliana Dell’Osso, presidente della Società Italiana di Psichiatria, sottolineando l’importanza di non penalizzare i pazienti psichiatrici. Analogamente, la Lega Italiana contro l’Epilessia (LICE) ha richiesto la partecipazione a un tavolo tecnico per definire quali farmaci possano essere considerati sicuri alla guida.
L’urgenza di chiarimenti è condivisa da tutte le parti coinvolte. Farmacieunite ribadisce la necessità di un intervento istituzionale che fornisca strumenti adeguati per affrontare una normativa che, se mal interpretata, rischia di penalizzare ingiustamente milioni di cittadini.