Sono circa 2000 su tutto il territorio nazionale le farmacie che allestiscono medicinali galenici presso i propri laboratori e che attualmente risultano censite: 306 del Veneto, 229 in Piemonte, 211 in Lombardia. Si tratta di un elenco in aggiornamento continuo e che nel tempo si è arricchito di nuovi dati che favoriscono un miglior orientamento e una geolocalizzazione dei servizi da parte del cittadino o del medico di base.
L’esigenza di fare censimento delle farmacie con galenica, nato su volontà di Fofi e Sifap, si è manifestata per venire incontro al problema della carenza e della indisponibilità di alcuni farmaci, a seguito delle difficoltà di approvvigionamento determinate prima dalla pandemia da Covid-19 prima e in seguito dalla guerra in Ucraina. Pharmaretail ha chiesto a Paola Minghetti (nella foto), docente di Tecnologia, socioeconomia e legislazione farmaceutiche presso la facoltà di Farmacia dell’Università di Milano e presidente della Società italiana farmacisti preparatori, di spiegare come è nato il censimento e qual è il ruolo della galenica oggi in Italia.
Perché è stato importante fare un censimento delle farmacie con laboratorio galenico?
La preparazione magistrale in farmacia è un atto importante da parte del farmacista perché risolve una esigenza del paziente che trova il farmaco giusto per lui. Quindi si tratta di una attività di nicchia, ma socialmente molto rilevante perché interviene quando non ci sono altre soluzioni. La galenica si fa quando i prodotti industriali non sono disponibili per le esigenze di quel paziente. Partendo da questo presupposto, è chiaro che la percentuale di farmaci galenici è molto bassa rispetto al prodotto industriale e di conseguenza le farmacie che preparano galeniche non sono tutte quelle presenti sul territorio né avrebbe senso che tutte le farmacie investissero nella galenica.
Perché?
Perché per fare galenica ci vogliono investimenti, attrezzature e personale formato e una certa continuità: fare una preparazione al mese non ha senso né dal punto di vista economico né da quello professionale. Quindi si parte dal presupposto che c’è bisogno di farmacie che fanno preparazione galenica distribuite in tutto il Paese, ma non necessariamente che tutte le farmacie sul territorio facciano galenica. Quando c’è stato il problema delle carenze, la Federazione degli ordini, insieme al ministero della Salute, hanno pensato che fosse utile per i medici e i cittadini avere a disposizione un sito dove trovare le farmacie che facessero preparazioni magistrali. Sifap aveva già fatto un censimento, limitato però ai suoi soci, da qui l’idea di mettere insieme le forze, ed estenderlo in modo più strutturato e più ampio. Oggi ancora più semplice da usare grazie alla recente funzione di geolocalizzazione della farmacia più vicina.
Quali vantaggi per la farmacia che fa preparati galenici?
La farmacia che decide di fare galenica deve avere dei farmacisti appassionati, che abbiano voglia di farlo. Perché è una attività interessante, ma anche faticosa, che prevede di assumersi tutta la responsabilità del prodotto, mentre nel prodotto industriale è condivisa con l’industria. Il vantaggio è quello di offrire ai pazienti una gamma più ampia di prodotto e risolvere quelle situazioni in cui la galenica è l’unica soluzione possibile. Anche se sono situazioni di nicchia.
La preparazione galenica è in grado di risolvere le carenze?
Il galenico è sempre servito per offrire dosaggi e soluzioni personalizzate. Sifap è nata trenta anni fa e in questi decenni non abbiamo mai pensato potesse servire per le carenze. Negli ultimi anni ci siamo trovati a sopperire ad alcuni farmaci carenti per problemi di approvvigionamento delle materie prime da parte della azienda. Quando la carenza è dovuta a una momentanea impossibilità per l’azienda di produrre un farmaco la galenica può essere d’aiuto: solo se sono disponibili principio attivo e la materia prima di buona qualità e che la forma farmaceutica sia tra quelle che è possibile allestire in farmacia.
Quale formazione è necessaria per il farmacista che volesse introdurla in farmacia, o per il farmacista che si proponesse come esperto?
Durante il percorso di laurea in Farmacia si affrontano anche le preparazioni magistrali e tutti gli atenei danno una base con le attività di laboratorio. È chiaro che un approfondimento successivo è molto utile: la scelta è ampia. In tutta Italia sono disponibili master universitari, che sono percorsi completi, ma più impegnativi in termini di tempo. È possibile poi scegliere tra un’ampia offerta di corsi dedicati. Per esempio, Sifap sta organizzando in collaborazione con l’Università di Milano una serie di corsi monotematici, da seguire nel fine settimana: in particolare i prossimi in partenza sono sulle diverse forme farmaceutiche.