Il caro energia preoccupa la logistica dei prodotti della salute, appello al governo

Il caro energia preoccupa la logistica dei prodotti della salute, appello al governo

“Costi alle stelle e remunerazione al palo, servono misure urgenti o a rischio i rifornimenti di farmacie”, così sintetizza la situazione che sta vivendo la filiera della distribuzione del farmaco il comunicato stampa diffuso lunedì 28 febbraio da ADF (Associazione Distributori Farmaceutici, è l’associazione di categoria aderente a Confcommercio-Imprese per l’Italia e alla federazione europea GIRP (European Healthcare Distribution Association che rappresenta 34 aziende che coprono più del 60% del fatturato dei grossisti farmaceutici in Italia). Le stesse preoccupazioni erano state espresse da Assoram in una nota dell’8 febbraio.

«Abbiamo chiesto di nuovo al Governo e ai Ministri dell’Economia e della Salute di considerare i rischi a cui si espone una filiera essenziale come la nostra, obbligata al mantenimento di rigidi standard di sicurezza» aveva sottolineato il presidente Pierluigi Petrone nella nota: «in un contesto in cui la gestione ordinaria delle attività aziendali è stata messa in ginocchio dai contraccolpi della pandemia, la nostra priorità è sempre stata mettere al primo posto la salute del paziente, garantendo rifornimenti sicuri e continui della filiera a valle fino al dispensatore finale. La business continuity è stata salvaguardata a tutti i costi, spesso con una forte erosione dei margini operativi. Perché distribuiamo farmaci, e ne sentiamo la responsabilità etica oltre che professionale. Ora senza un piano strategico che preveda adeguati interventi congiunturali e strutturali, la nostra filiera essenziale, già molto provata, rischia di non farcela a garantire i livelli di qualità dei processi e di arrivare alla prova della rinascita senza le risorse utili ad affrontare le nuove sfide del PNRR».

Le trattative tra governo e autotrasportatori sono già iniziate e la viceministra alle Infrastrutture e Mobilità sostenibili Teresa Bellanova assicura che il Tavolo Regole dell’autotrasporto avviato qualche giorno fa «sarà permanente e si chiuderà solo con soluzioni formalizzate e soddisfacenti per tutti. A partire, è un punto non aggirabile, dall’esigibilità della clausola gasolio sia nei contratti scritti che orali da inserire in un nuovo Decreto in cui ricondurre regole di settore finalizzate a favorire corretti rapporti di filiera». Diminuiscono dunque le proteste degli autotrasportatori ma non spengono le preoccupazioni di Walter Farris (nella foto), presidente ADF, che sottolinea la “sotto-remunerazione imposta dalla normativa” e lancia l’allarme: «Siamo fortemente preoccupati per l’aggravarsi dello scenario in cui operiamo e temiamo che l’escalation dei costi per l’energia, il rincaro dei carburanti e le proteste degli autotrasportatori mettano a rischio la puntuale tempistica delle consegne alle farmacie».

«Oggi la situazione si fa ancora più grave e la disponibilità in farmacia di medicinali, vaccini, dispositivi medici e prodotti sanitari ai cittadini è messa in serio pericolo dai rischi legati a fattori esterni. L’incremento dei costi energetici e dei carburanti, i blocchi di approvvigionamento e circolazione delle merci e le agitazioni degli autotrasportatori – continua il Presidente Farris – mettono a rischio la regolare fornitura delle merci ai nostri operatori. Potrebbero esservi importanti ripercussioni sulle consegne alle farmacie con conseguenti carenze di medicinali che i nostri distributori stanno facendo del loro meglio per scongiurare».

Una filiera dalla gestione complessa e delicata, quella della logistica del farmaco, messa a dura prova dagli eventi della pandemia prima, e successivamente dal caro energia, per la quale Farris chiede al governo misure urgenti: «Le nostre aziende assicurano la gestione dei prodotti in locali climatizzati ed a temperature controllate. L’impennata delle bollette di luce e gas, insieme ai maggiori costi degli imballaggi speciali per la catena del freddo, il costo dei carburanti per il trasporto capillare e tempestivo alle farmacie e parafarmacie dislocate sul territorio, anche nelle aree più disagiate da raggiungere, stanno avendo impatti drammatici sulla sostenibilità economica dei nostri servizi».

ADF si appella dunque al governo: «Per le nostre Aziende si fa sempre più concreto il rischio di non essere più in grado di svolgere in modo ottimale il proprio lavoro. Chiediamo quindi al Governo, e in particolare ai Ministri della Salute e dell’Economia, di attivare urgenti e improrogabili misure di natura congiunturale e strutturale con interventi per salvaguardare la nostra categoria e tutta la filiera del farmaco e siamo fin da subito pronti al confronto e alla collaborazione, certi che il nostro appello non cada nel vuoto nell’interesse comune del Paese e del nostro sistema sanitario».

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