Carenza farmaci: in Svizzera parte la vendita sfusa

Carenza farmaci: in Svizzera parte la vendita sfusa

La penuria di farmaci ha spinto la task force svizzera per gli agenti terapeutici istituita proprio a seguito della scarsità di farmaci ad intervenire: dal 23 marzo sono raccomandate la prescrizione e la vendita di medicamenti sfusi.

La misura – che è provvisoria – si applica solo alle categorie di farmaci interessate da una forte penuria. Otto i principi attivi interessati dal provvedimento di deblistering, con validità fino al 30 aprile 2023: amoxicillina, co-amoxicillina, cefuroxima, levofloxacina, morfina, idromorfone, ossicodone e ossicodone-naloxone.

L’indicazione verrà revocata quando la situazione dell’approvvigionamento si sarà stabilizzata. 

In linea di principio i medicamenti vanno dispensati nella confezione originale più piccola disponibile in base alla terapia normalmente prescritta. Viste le attuali difficoltà di approvvigionamento, e visto che vendendo il farmaco nella confezione originale si corre il rischio di dispensarne una dose maggiore rispetto a quella necessaria ai fini della terapia, è pertanto raccomandata la prescrizione e la vendita di singole unità di farmaco.

Per motivi di sicurezza degli agenti terapeutici, la vendita sfusa non è praticabile per tutti i tipi di medicamenti. Non sono adatti, ad esempio, i fluidi, le pastiglie effervescenti o le compresse e le capsule in contenitori multidose. Le compresse e le capsule contenute nei cosiddetti «blister» (contenitori monodose con vani a forma di bolla) non devono essere espulse dal blister, che va consegnato integro al paziente.

Insieme alla quantità sfusa, al paziente devono essere fornite le informazioni a cui avrebbe accesso acquistando la confezione originale, nello specifico il foglietto illustrativo.

Anche la Federazione svizzera dei medici (FMH) e l’associazione svizzera dei farmacisti (pharmaSuisse), membri della task force, appoggiano l’attuale raccomandazione nell’interesse del paziente, anche se i medici e i farmacisti si ritrovano a dover gestire l’onere supplementare legato alla misura.

Le farmacie e gli studi medici dotati di farmacia privati devono etichettarecontrollare e documentare le singole unità di medicamento dispensate in base alla confezione originale. La documentazione assicura la tracciabilità del prodotto, importante in caso di ritiro dal mercato. Insieme alla quantità sfusa, al paziente devono essere fornite le informazioni a cui avrebbe accesso acquistando la confezione originale, nello specifico il foglietto illustrativo.

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