Nelle farmacie continua a essere carente l’amoxicillina nelle diverse formulazioni pediatriche, una situazione che si protrae ormai dagli ultimi mesi del 2022. Se da una parte è vero che, anche di recente, è stato rilevato da parte dei pediatri un picco di infezione da streptococco, la carenza di prodotto non risiede solo in una maggiore richiesta. Una interrogazione parlamentare ha evidenziato le cause e le possibili soluzioni, anche quelle galeniche.
Un protocollo Sifap per realizzare il preparato
A seguito di una interrogazione parlamentare, in Commissione Affari Sociali alla Camera, sul tema della carenza di formulazioni a base di amoxicillina, il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, ha spiegato che da mesi viene registrato un aumento significativo delle comunicazioni di carenze da parte dei titolari di AIC riguardanti alcuni medicinali per il trattamento delle complicanze delle sindromi influenzali, tra cui le specialità a base di amoxicillina che hanno visto un ampio utilizzo anche a causa dell’aumento delle infezioni da streptococco nella popolazione pediatrica. La situazione però risulta legata anche a difficoltà di approvvigionamento, in particolare, di materie prime e di materiali di confezionamento.
Già all’inizio dell’anno, è stato messo in luce da parte di EMA come ritardi di fabbricazione e problemi di capacità produttiva hanno generato difficoltà di approvvigionamento che interessano la maggior parte degli Stati membri, ma anche Paesi al di fuori dell’Unione europea. Gemmato ha poi spiegato che “la disponibilità sul mercato nazionale di equivalenti ha permesso di garantire, nella maggior parte dei casi, l’accesso alle cure per i pazienti. Da parte di Aifa, si sta interloquendo con le Associazioni di categoria (Farmindustria ed Egualia) per individuare possibili azioni da adottare, anche nel medio/lungo termine, in vista della stagione influenzale 2023-2024, ed è stato convocato il tavolo di lavoro per monitorare l’indisponibilità dell’amoxicillina, di intesa con il Ministero della salute e i vari stakeholders”.
Per far fronte alla situazione, la Società Italiana Farmacisti Preparatori (Sifap) – insieme alla Società Italiana di Farmacia Ospedaliera (Sifo) ed alle Società Scientifiche di farmacia – ha fornito istruzioni operative per l’allestimento in farmacia della sospensione del principio attivo.
Infatti, EMA affrontando il problema delle carenze dei medicinali conseguenti alle tensioni internazionali e alla pandemia, ha riconosciuto il valore aggiunto del preparato galenico nel supplire alle indisponibilità dei farmaci, suggerendo alle organizzazioni sanitarie di sviluppare protocolli di preparazione. Sifap ha preparato un documento con le istruzioni operative che consentano ai farmacisti di realizzare i preparati necessari, con l’obiettivo di consentire al paziente di ottenere il farmaco mancante. Le istruzioni sono volte a fornire, tramite la preparazione in farmacia, una valida alternativa per affrontare i pericoli connessi alla carenza dell’antibiotico amoxicillina, “tenuto conto anche che si tratta di un farmaco di prima scelta in età pediatrica”, come spiega la Società in una nota.
Del ruolo della galenica come ulteriore soluzione alle esigenze dei cittadini e dell’importanza della collaborazione tra farmacista e medico di medicina generale, per incentivarne la prescrizione si è parlato recentemente in un webinar dal titolo “Galenica, dai farmacisti la risposta personalizzata ai bisogni di salute dei cittadini”, organizzato da Edra.
Dal dibattito è emersa una questione che in realtà tocca il Servizio sanitario nazionale nel suo insieme: l’estrema varietà di situazioni tra Regione e Regione, che riguarda, quando si parla di rimborsabilità, anche la galenica. Un esempio, ma non è il solo, è quello della cannabis terapeutica. I partecipanti al webinar hanno ribadito che la galenica è una risorsa preziosa e non solo in tempi di emergenza, un “ritorno al passato” per i farmacisti che è in realtà uno sguardo al futuro, dal momento che anche le big pharma oggi sono alle prese con la questione sostenibilità: produrre in gran quantità farmaci di uso comune ma dal prezzo ormai irrisorio conviene? A maggior ragione in tempi di alta inflazione e difficoltà delle catene logistiche, per le ragioni che tutti conoscono.