Con l’approvazione della nuova manovra di bilancio, tutte le ricette mediche in Italia – incluse quelle per i farmaci a carico dei cittadini – diventeranno esclusivamente digitali, segnando la fine definitiva delle ricette cartacee. Questa misura, che entrerà in vigore entro fine anno con la pubblicazione in Gazzetta, renderà obbligatoria la prescrizione in formato elettronico per tutti i farmaci, con l’obiettivo di migliorare il monitoraggio dell’appropriatezza prescrittiva e di alimentare il Fascicolo Sanitario Elettronico.
La digitalizzazione delle ricette rosse era già stata introdotta in via sperimentale durante la pandemia, abitudine a cui molti italiani si sono ormai ampiamente adattati. Con la nuova normativa che estende la digitalizzazione anche alla “bianca”, alcuni farmaci, come sonniferi e tranquillanti, non potranno comunque essere dematerializzati quindi per questi i medici di famiglia continueranno a stampare le prescrizioni.
Persistono però i malfunzionamenti della piattaforma
In parallelo alla spinta verso la digitalizzazione totale delle ricette, persistono malfunzionamenti nella piattaforma per le prescrizioni di farmaci attraverso le ricette elettroniche dematerializzate che stanno creando disagi sia per i cittadini sia per le farmacie. Come riportato da Federfarma, queste difficoltà sono particolarmente sentite nelle aree interne, dove l’assenza del medico di medicina generale può complicare ulteriormente la gestione delle prescrizioni. Gianni Petrosillo, presidente del Sunifar, ha evidenziato che i problemi tecnici si verificano con frequenza nelle regioni in cui le prescrizioni passano sia dal Sistema di Accoglienza Centrale (Sac) che dai Sistemi di Accoglienza Regionali (Sar). Questo doppio passaggio, non presente in tutte le regioni, può interrompere l’accesso del farmacista alle prescrizioni nel momento in cui il Sac si blocca, aggravando la situazione.
Petrosillo ha anche richiamato l’attenzione sulla necessità di rivedere il sistema del “promemoria” introdotto dopo il Covid, che riporta solo il Numero di Ricetta Elettronica (Nre) senza specificare il farmaco prescritto. Questo promemoria, portato dal paziente in farmacia, non permette al farmacista di risalire direttamente al farmaco in caso di blocco dei sistemi digitali. Petrosillo suggerisce un ritorno a un sistema in cui la ricetta dematerializzata riporti anche il nome del farmaco, consentendo al farmacista di dispensarlo come fosse una ricetta cartacea in situazioni di emergenza.
L’insieme di questi malfunzionamenti e criticità tecniche ha sollevato dubbi e preoccupazioni tra i farmacisti e i cittadini, portando i rappresentanti di categoria a chiedere un rinvio della completa dematerializzazione delle ricette, incluse quelle non a carico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), come previsto dalla Legge di Bilancio.