“Le Comunali Farmacie in Rete”, un network lombardo a carattere pubblico

“Le Comunali Farmacie in Rete”, un network lombardo a carattere pubblico

La genesi del progetto è stata un po’ laboriosa perché proprio quando stava per partire ufficialmente è scoppiata la pandemia.  Tutto è stato inevitabilmente rimandato e siamo arrivati al 2023, quando finalmente c’è stata la presentazione ufficiale, ma è da quest’anno che i promotori stanno dando maggiore forza all’iniziativa. Stiamo parlando di “Le Comunali Farmacie in Rete”, rete di farmacie comunali che riunisce sotto la stessa insegna quelle di Peschiera Borromeo, Cinisello Balsamo, San Donato Milanese, San Giuliano Milanese e Crema. Alle quali si sono aggiunte, nell’ultimo anno, le comunali di Bresso e Lodi. A oggi sono una quarantina quelle di cui si compone il network ma l’intento è, una volta consolidato il modello, di allargare ad altre realtà locali questa esperienza di aggregazione piuttosto inedita.

Aggregazione e senso di appartenenza

Come è noto, con la legge che nel 2017 ha consentito l’ingresso delle società di capitale nella proprietà delle farmacie gli scenari sono cambiati. Da una parte sono nate catene di farmacie riconducibili a gruppi privati già presenti sul mercato o lanciati per l’occasione, dall’altra parte si sono consolidati i network di farmacie indipendenti, facenti capo spesso a cooperative della distribuzione intermedia del farmaco.

In questo contesto generale, l’idea dei creatori di “Le Comunali” è stata quella di perseguire la logica dell’aggregazione anche in un ambito che solitamente si crede meno impegnato sul piano competitivo. In realtà – fa notare Pasquale Nappi, direttore generale delle farmacie comunali di Peschiera Borromeo – fin dalle origini le farmacie comunali hanno ricoperto un ruolo sociale molto forte, di vicinanza alle esigenze dei cittadini. E oggi più che mai, con l’avvento della farmacia dei servizi, questo ruolo diventa quello di un presidio socio-sanitario in grado di supportare una sanità  territoriale in difficoltà, come evidente durante la pandemia.

Tirando le somme si tratta, per Nappi, «di valorizzare il concetto di rete, creando sempre maggiori sinergie tra i vari Comuni che ne fanno parte, e creare un senso di appartenenza tra i cittadini, che quando entrano in una delle nostre devono sapere di trovare professionisti della salute che seguono percorsi costanti di formazione necessari per rispondere in modo professionale ai bisogni di salute».

Tra le iniziative su cui si punta per il futuro prossimo, una – fondamentale quando si parla di sanità pubblica – sull’aderenza terapeutica: con il progetto Dup si potranno offrire ai pazienti cronici le dosi uniche personalizzate relative alle loro terapie.

Si sta lavorando inoltre sulla riconoscibilità delle farmacie, mettendo in evidenza il logo “Le Comunali. Farmacie in Rete” così da rendere ben chiaro al cittadino l’appartenenza di una farmacia al network delle Comunali in rete.

Infine, sottolinea Nappi, «stiamo cercando, di concerto con le aziende, di mettere a terra una serie di percorsi di prevenzione e screening per i cittadini».

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