Maschere hi-tech che emettono luci a Led per attenuare rughe, macchie scure e pori dilatati, le preferite delle star hollywoodiane, come Sienna Miller e Katy Perry, e oggi alla portata di tutti grazie ai beauty device fai-da-te.
Oppure maschere a calco (effetto mummia) o “trasformiste”, come le Rubber Mask: dopo aver applicato un siero, si stendono sul viso come una glassa per torte per formare una sorta di barriera “gommosa” che, impedendo l’evaporazione, migliora le performance dei principi attivi. Non perdono il loro appeal le sheet mask, un grande classico in tessuto sagomato monodose, oggi completamente rivoluzionato sia per il materiale utilizzato per il supporto – come biocellulosa, caucciù, hydrogel – sia per i principi attivi veicolati: lava vulcanica, piante selvatiche fermentate, ma anche batteri amici della pelle e superfood. Destano molto interesse anche le maschere in bustina monodose, ideali sotto il profilo igienico (sono usa e getta) ed economico (evitano sprechi di prodotto) e le sleeping mask: cosmetici ibridi che alla crema rubano la consistenza soffice e alla maschera una formula che è sì concentrata, ma progettata per rimanere anche per tutta la notte a contatto con l’epidermide. Sarà dunque l’eclettismo e l’originalità delle texture ma, soprattutto, l’efficacia (apportano dosi di principi funzionali più elevate rispetto alle creme e per questo danno risultati veloci), sta di fatto che le maschere continuano ad ipnotizzare i consumatori di tutte le fasce d’età.
Quando tradizione e innovazione dermocosmetica si incontrano
A parte quelle più “ludiche”, che catturano soprattutto i consumatori più giovani perché giocano anche con la fantasia (come quelle in “bolle” spumeggianti, diventate virali in Instagram a colpi di #bubblemask), sono le maschere in formato classico – crema, peel-off, tessuto-non-tessuto –, oggi forti di tecnologie cosmetiche avanzate, a trovare il consenso più ampio. «Tra le formule più ricercate anche in farmacia ci sono quelle idratanti, per esempio con ceramidi, che funzionano da sigillanti dell’umidità nei tessuti, con aloe, che è anche antinfiammatorio, o con molecole di acido ialuronico, meglio se sottoposte a processo di idrolizzazione per essere più “leggere” e, dunque, capaci di raggiungere un po’ più in profondità la pelle», spiega a Pharmaretail la dottoressa Corinna Rigoni, presidente delle Donne dermatologhe italiane (https://www.donnedermatologhe.it/). Che continua: «Vanno sempre per la maggiore le maschere con acqua termale, che è lenitiva, antinfiammatoria, idratante e adatta anche per pelli sensibili e problematiche, come quelle afflitte da couperose, psoriasi e dermatite atopica. Un must da farmacia sono le maschere per cuti acneiche, per esempio con derivati della vitamina A o in versione peel-off da mantenere tutta la notte e a base, tra l’altro, di acido glucuronico, acido citrico, trealosio».
Problematiche cutanee ma soprattutto estetica
Molti clienti entrano in farmacia anche per acquistare una maschera che soddisfi un’esigenza più estetica che finalizzata a trattare un problema, per esempio che regali una pelle più tonica e più luminosa. «Prestazioni oggi assicurate da formule che hanno una duplice azione: una a gratificazione istantanea, grazie a ingredienti ad effetto liftante che lavorano in superficie, come l’argirelina (un esapeptide ad azione botox-like), e una a lunga efficacia con l’intermediazione di molecole ricompattanti della trama cutanea e di stimolo dei fibroblasti, come il retinolo e alcuni peptidi biomimetici», dice Rigoni.
Altri clienti, già con un senso di “primavera in anticipo” per via dell’aumento delle ore di luce, cercano prodotti a effetto splendore, che tolgano istantaneamente il pallore grigio accumulato nei mesi precedenti causa gli stress psicofisici, la lunga permanenza in ambienti indoor e lo smog cittadino. «A chi manifesta un problema di opacità cutanea o di pelle asfittica o che tende a brillare per eccesso di sebo si possono consigliare le maschere purificanti, che di solito sono a base di argille o alginati, oppure le formule con sostanze schiarenti, anti-radicaliche e ossigenanti, come la vitamina C, il resveratrolo dall’uva, i flavonoidi dalle mele, gli antociani dai frutti di bosco», spiega la dottoressa Rigoni.
Patch effetto zoom. Anche per il corpo
Non solo mirate alle tipologie di pelle e a specifiche défaillance cutanee. Chi dice maschera oggi dice anche patch per zone specifiche del viso – occhi e labbra e zona T/effetto mat -, perfetti da applicare pure in abbinamento alla maschera viso in crema o peel-off. Patch che sempre più spesso sono disponibili anche per drenare o rassodare specifiche aree del corpo, partendo dal seno per scendere giù sino a pancia, glutei, interno ed esterno coscia. «Le formule in morbido cerotto per il corpo sono sempre più apprezzate dai consumatori perché pur rilasciando gradualmente le sostanze trattanti, anche fino a otto ore, possono essere “indossate” tutta la notte o sotto gli abiti durante il giorno», conclude l’esperta.