Make up, boom del make care: la farmacia ha ottime carte da giocare

Make up, boom del make care: la farmacia ha ottime carte da giocare

In uno scenario a lungo po’ cupo e finalmente in lieve ripresa solo negli ultimi sette giorni per la dermocosmesi, il make up è stata l’unica categoria a spiccare in farmacia (nell’ultima settimana, a parità di giorni lavorativi, segna +2,7%, dati New Line Ricerche di Mercato). Numeri che confermano una tendenza più generale: il mercato di fondotinta, ombretti, rossetti, nel post-pandemia è più vitale che mai. «Da un lato, il ritorno alla socialità ha favorito, anche per una sorta di compensazione, ciò che più era stato penalizzato nel settore cosmetico con la pandemia, ovvero il make up. Dall’altro, ad attrarre il pubblico è anche l’evoluzione delle formule e delle texture, che sono sempre più multifunzionali, capaci di assicurare una lunga tenuta e un risultato nel contempo naturale», conferma a Pharmaretail il make up designer Paolo Guatelli.

Per i fondotinta è boom del make-care

Buona parte del successo dei prodotti per il trucco si deve anche e soprattutto alle innovazioni che coinvolgono i fondotinta e in generale le basi per il viso. È qui infatti che si gioca la partita più interessante riguardo ai nuovi cosmetici “ibridi” o make-care. Vale a dire: delle formule tra skincare e make up, che oltre a truccare e perfezionare l’incarnato cedono alla pelle ingredienti di norma presenti nelle creme e nei sieri, come acido ialuronico, niacinamide, acido salicilico e vitamine antiossidanti come la A, la E e la vitamina C. È la tendenza più interessante in assoluto, perché mentre per la profumeria e gli altri canali queste formule sono una novità a cui conformarsi, per la farmacia è un trampolino di lancio per promuovere i propri brand, che essendo spesso destinati alle pelli problematiche, da sempre sono pensati non solo per truccare ma anche per “curare” la cute. Tra l’altro, le basi make-care, tra le quali ricadono anche le BB cream e le CC cream e le creme solari coloranti e uniformanti, sull’onda del genderless style stanno acquisendo sempre maggiori consensi anche tra i giovani uomini. Ma perché piacciono tanto i make-care e perché, dunque, sottolineare questa peculiarità nel proporli al cliente? «La cosmesi ibrida soddisfa esigenze e desideri multipli. In primis, quello di ottenere una “base” leggera, effetto nude, che è il più ambito soprattutto in primavera ed estate, quando la pelle richiede il confort di consistenze leggere per fronteggiare meglio i disagi delle alte temperature», spiega a Pharmaretail il dermatologo e cosmetologo Leonardo Celleno, presidente AIDECO. Di più: questi fondotinta aiutano a semplificare la beauty-routine in nome di quello Skinimalism che piace sempre di più non solo ai più giovani (alla Gen Z in particolare), ma anche alle fasce più adulte perché sono veloci nell’applicazione e rafforzano le attenzioni dedicate alla pelle, un’esigenza quest’ultima che, nata durante la pandemia, sta diventando un’abitudine acquisita. Ma non di soli fondotinta: anche gli illuminanti e i primer stanno riscontrando un buon gradimento. «Merito anche in questo caso delle formule che, oltre ad essere più rispettose della pelle rispetto al passato, spesso sono a metà tra cura e make up. In più, i brand oggi li propongono anche in versione leggermente pigmentata, così da poter essere utilizzati in sostituzione del fondotinta o della terra, per perfezionare in modo molto discreto e con un risultato naturale la pelle», dice il make up designer Guatelli.

Altre soluzioni vincenti: gli stick e gli accessori per il trucco

Tra i prodotti a tema make up che trovano un ottimo gradimento ci sono gli accessori trucco, con un ventaglio di proposte di spugnette e pennelli ormai sovrapponibile a quello professionale (specifici per stendere blush, fondotinta, illuminanti, ombretti, rossetti). «A incidere probabilmente c’è da un lato l’effetto emulazione dei tutorial trucco disponibili nelle varie piattaforme digitali, dall’altra l’ampia proposta di texture liquide o fluide non solo per i fondotinta, ma anche per i blush, gli illuminanti, le terre abbronzanti. Tra l’altro, le formule fluide si prestano meglio all’ibridazione, sia per una questione di texture – sono più simili a una crema o un siero – sia perchè assecondano meglio di una texture in polvere o di un compatto l’effetto di un trucco nude», osserva Guatelli. Parallelamente al successo dei “fluidi” cresce anche quello per gli stick, soprattutto per blush e illuminanti, ma in questo caso ad attrarre è la praticità, visto che si prestano anche ai ritocchi on the go e a stesure in ogni caso più veloci. Nel proporli, dunque, vanno valutate con un piccolo sondaggio anche le abitudini e lo stile di vita dei clienti.

Focus occhi, tra ombretti dai colori vitaminici e sopracciglia effetto “disco”

Secondo gli ultimi dati preconsuntivi di Cosmetica Italia, ora uno dei driver chiave del comportamento dei consumatori è la “gamificazione”, traducibile con la voglia di sperimentare e di giocare con un uso un po’ spregiudicato anche e soprattutto del make up occhi. Un po’ per l’effetto trascinante, soprattutto tra i più giovani, di TikTok, che detta per definizione questa tendenza, ma anche per il bisogno diffuso, dopo due anni di pandemia e con un conflitto in corso, di trovare un seppur piccolo “sollievo” psicologico in un trucco creativo e ludico. «Per il make up occhi ora la tendenza premia i colori primari, vibranti, carichi – il blu, il turchese, il verde e il pervinca o Very Peri, il colore Pantone del 2022 -, insieme ai giochi di luce delle nuance metallizzate, inclusi i grandi classici del make up estivo, come l’oro», dice Guatelli. Tra le fasce d’età più giovani vanno molto le applicazioni di strass e mini-gioielli “adesivi” su tutto il viso e sulla zona occhi in particolare, come visto sulle passerelle e come riportato anche da Pinterest Predicts, la piattaforma social che rileva le tendenze più forti, e spesso confermate, dell’anno (+110% di ricerche tra gli utenti del “make up con cristalli”). Ad attrarre particolarmente i consumatori sono anche i prodotti per le sopracciglia: anche in questo caso, oltre alle matite sono molto richiesti i make-care, come i browgel e i browprimer, che colorano e insieme nutrono e idratano. Tornando al bisogno di “giocare”, vanno molto anche le polveri libere o i mascara glitterati applicati sulle sopracciglia per un effetto “disco”.

La rivincita del rossetto

Con la fine delle restrizioni pandemiche è tornata a risplendere la stella del rossetto, che potrebbe riconquistarsi lo storico titolo di “lip index”, ossia di un segmento solido proprio nei periodi di crisi, e bellici in particolare, per il suo essere un “oggetto transazionale”, capace di sortire un effetto “buonumore”. «Tra l’altro – fa notare il dermatologo Celleno – proprio le formule dei rossetti di nuova generazione, e in particolare quelle da farmacia, sono dei make care: non solo colorano, ma in genere contemplano anche una protezione solare (almeno un SPF 15) e una pletora di attivi idranti, emollienti e leviganti, come acido ialuronico, oli e cere vegetali, vitamine antiossidanti A ed E». Per intercettare ancor di più le preferenze della clientela, si può considerare che ora piacciono particolarmente i lip-balm, morbidi, scorrevoli e nutrienti, e i gloss, che danno luce e volume per effetto ottico. «Con il ritorno ai look anni ’90, vanno per la maggiore anche le matite per il contorno labbra. Nel consiglio, si può ricordare al cliente che, definendo bene gli angoli delle labbra, aumentano la tenuta del rossetto, impedendogli di debordare anche sotto la spinta della sudorazione», conclude Guatelli.

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AUTORI

Autrice di testi specialistici e giornalista esperta di salute e cosmesi. Collabora da diversi anni con quotidiani e periodici a diffusione nazionale – attualmente per D La Repubblica, Starbene, F, Grazia e Natural Style – per argomenti di benessere, alimentazione, bellezza e dermocosmesi, fitness psicologia e ambiente.