In Italia colpisce 4 milioni di adolescenti (quasi 9 su 10), ma non “trascura” gli adulti (1 su 10). È l’acne, un problema dermatologico decisamente “democratico”, perché affligge anche le dive di Hollywood come Kendall Jenner, Keira Knightley, Cameron Diaz. Soprattutto in adolescenza (ma non solo) ha un forte impatto psicologico, tanto da generare campagne sui social come #acnepositivity o #skinpositivity. Richiede l’applicazione di prodotti dermocosmetici mirati, fino ai farmaci nei casi più severi.
In questo campo, al farmacista capita spesso di confrontarsi con convinzioni errate e falsi miti: «Preferisco quella crema, perché se ha funzionato per la mia amica va bene anche per me»; «voglio un detergente bello schiumoso, così purifico meglio la mia pelle che è sempre untuosa». Di fronte a queste richieste, il farmacista deve intervenire con la sua autorevolezza, sottolineando che davanti a segnali di acne e comedoni nulla va lasciato all’improvvisazione o al passaparola, perché le lesioni acneiche non adeguatamente curate possono degenerare in antiestetiche cicatrici o macchie scure. «La prima cosa da ricordare alla persona affetta da acne, indipendentemente dall’età e dal sesso, è che per ritrovare una pelle a “zero imperfezioni” occorre puntare su detergenti per pelli impure (se l’acne è blanda) o specifici per pelli acneiche, ma sempre ultradelicati per evitare di iper-stimolare le ghiandole sebacee con un effetto reboud. No tassativo, dunque, ai detergenti molto schiumogeni, ricchi di tensioattivi aggressivi sulla pelle», spiega a Pharmareteil la dermatologa Mariuccia Bucci, responsabile scientifico dell’ ISPLAD. Se le papule sono molto grosse e infiammate, validi anche i detergenti e le creme con benzoil perossido (un cheratolitico), ma a una concentrazione diversa secondo il tipo di pelle – più meno sensibile -, per evitare irritazioni cutanee.
Dermocosmetici o farmaci?
Naturalmente, occorre sempre indirizzare il cliente con acne importante o severa verso un dermatologo per cure mirate, come gli antibiotici locali (da soli o con sali di zinco, per far regredire l’infiammazione) o i prodotti cheratolitici, per esempio a base di retinoidi, e nel frattempo magari consigliare l’uso di make-up correttivo o camouflage specifico per pelli acneiche, che “lavora” sull’autostima in attesa che la terapia produca i suoi effetti. «A chi, invece, è alle prese con forme più blande di brufoli e punti neri si possono suggerire formule per il giorno idratanti e con antiossidanti e antisettici come calendula, propoli, resveratrolo, glucosamina, rigorosamente non comedogenici e oil free», dice l’esperta. Per la notte sono indicate le creme con retinolo, un ottimo seboregolatore, oppure con alfaidrossiacidi, che liberano i follicoli pilo-sebacei dal tappo corneo. «Per ridurre il rischio di cicatrici, sotto la crema, mattino e sera, si può suggerire di stendere un siero con LHA (lipoidrossiacidi) e acido salicilico a bassa concentrazione, due principi attivi che oltre ad avere una minima azione esfoliante e a minimizzare le imperfezioni e i comedoni, hanno anche un’azione antinfiammatoria di prevenzione delle macchie. Bene 2 gommage settimanali ultradelicati, per esempio con noccioli di frutta tritati, e 2 maschere mirate all’eliminazione dei punti neri, come quelle a base di argilla verde e bianca. «Per cercare di appiattire le papule molto rilevate e incistate, dei buoni ausili sono anche gli sheet, ossia i foglietti, di silicone. Vanno applicati per circa sei mesi, tutte le sere. In alternativa, sui singoli brufoli si possono stendere dermocosmetici a base di derivati dello zolfo, massimo due volte la settimana, come suggerito anche dall’American Academy of Dermatology», ricorda Bucci.
Acne rosacea: vietato improvvisare
Anche la rosacea è una malattia infiammatoria della pelle che ha una netta predilezione per le donne dai 30 anni in su (si stima ne soffra un’italiana su dieci). «Affiora sulla parte centrale del viso con un arrossamento (eritrosi), capillari superficiali (teleangectasie) e papule di colore rossastro. Proprio per la presenza di piccoli brufoli può capitare di confonderla con l’acne comune, ma mentre quest’ultima difficilmente si accompagna ai capillari dilati, l’acne rosacea a sua volta non si associa ai comedoni o punti neri», spiega Bucci. In caso di rosacea, è fondamentale evitare il “fai da te”, ma seguire i consigli del dermatologo, che solitamente prescrive antibiotici per bocca o in crema o lozione. «Al cliente si può consigliare di evitare alcolici, cibi piccanti e bevande con caffeina, che dilatano i vasi sanguigni peggiorando il quadro clinico, e di preferire a completamento della beauty routine detergenti all’acqua termale, creme idratanti con estratti di ruscus, aloe, echinacea, pratolina o bisabololo», conclude l’esperta.