L’evoluzione è in atto già da anni: pur mantenendo ben salde le loro radici e la loro identità “istituzionale”, le farmacie hanno aperto spazi cocoon, con luminosi corner beauty dedicati ai servizi di check up della pelle e a consigli personalizzati che affiancano un’offerta ricca e articolata di dermocosmetici, dal make up “ludico” e allo stesso tempo curativo alle linee cosmetiche non solo dedicate alle pelli problematiche (acneiche, con couperose, per esempio), ma anche squisitamente antietà, idratanti, rassodanti. Di più: diverse farmacie, anche se non ancora così capillarmente, ospitano al loro interno vere e proprie cabine estetiche, dove un’estetista professionista qualificata (indispensabili 3 anni minimi di formazione) offre trattamenti di benessere e bellezza completi e personalizzati.
I plus della cabina estetica da farmacia
Ma quali sono i vantaggi della cabina estetica da farmacia percepiti dal cliente e tali da indurlo a preferirla rispetto ad una “tradizionale”, in particolare con la riapertura nel post lockdown? In primo luogo c’è la location che la ospita: la farmacia, infatti, ha uno statuto di credibilità affidato a una trama complessa di valori storici, che viene immediatamente percepito come naturalmente rassicurante anche sotto il profilo dell’attenzione all’igiene e al benessere complessivo della persona. «Un bisogno di sicurezza che, per effetto del disorientamento e della preoccupazione per la salute generati dalla pandemia, ora è ancora più sentito rispetto al passato. Oltretutto, la cabina estetica in farmacia ha una clientela mediamente informata e consapevole che la sua ricerca di un benessere autentico è soddisfatta grazie alla costante collaborazione professionale tra l’estetista e il farmacista: spesso il paziente della farmacia diventa il paziente della cabina proprio perché sente di trovarsi in una struttura di grandi tradizioni», dice a Pharmaretail il dottor Alfredo Procaccini, titolare dell’omonima farmacia di Roma, che offre un servizio di cabina estetica completo e articolato (www.farmaciaprocaccini.eu).
Come aprire una cabina estetica “vincente”
Quali vantaggi può apportare la cabina estetica, tali da giustificarne l’apertura per chi già non la propone alla sua clientela? «Per cogliere i vantaggi della cabina, ben prima di valutazioni tecniche ed economiche è strategico chiarirsi le idee sul ruolo che avrà in reparto e nella farmacia, che deve essere ben integrato con l’attività di consiglio e vendita dell’homecare e anche con le attività di altri reparti», spiega Sarah Cossu di we-wellness, consulente e trainer per la farmacia e direttore di pharmacybeautycoach. Che precisa: «In questo modo è possibile cogliere i veri vantaggi della cabina estetica. Per citarne alcuni: dà forza all’immagine del reparto, è uno strumento di cura della relazione, di fidelizzazione e di reclutamento di nuove clienti incuriosite dal servizio. Non solo: diventa uno stimolo per l’intero reparto a lavorare per “protocolli di bellezza completi”, pienamente integrati. In più, consente alla farmacia di promettere risultati ancora più profondi ed evidenti alle clienti, con un impatto sulla competitività».
Come orientarsi nel post lockdown per chi vuole aprire una cabina estetica
Per chi non ha già una cabina, questo può essere il momento giusto per progettarne l’apertura, anche se la stessa non potrà ragionevolmente avvenire prima dell’autunno, considerati i tempi di allestimento, di ricerca della figura professionale che la gestirà e le priorità del momento, inclusa la maggiore complessità da affrontare per l’uso di dispositivi di protezione personale e la sanificazione degli ambienti, a partire dall’areazione. «In tutti i casi, è una scelta da valutare, considerato che l’effetto Covid-19 ha e avrà diversi risvolti psicosomatici ed in particolar modo a carico della pelle: il ruolo dell’estetista sarà ancor più fondamentale come intervento primario, considerato che è una figura importante nella prevenzione. Per questo, offrirne le prestazioni all’interno della farmacia ora più che mai rappresenta un valore aggiunto», osserva Procaccini, che consiglia a chi deve ancora stilare il menu dei trattamenti da cabina, quelli che per sua esperienza diretta vengono maggiormente richiesti. Vale a dire: i classici trattamenti viso e i vari massaggi (linfodrenaggio – riflessogeno plantare – bioenergetico, ad esempio), le consulenze di immagine per la dermocosmetica e il make-up, senza dimenticare le varie tipologie di epilazione con cera o laser e l’applicazione dello smalto semipermanente.
…E per chi era già in procinto di offrirla
Per chi era già pronto ad aprire la cabina, invece, sarà importante proporre servizi con un approccio globale, salutistiche ed estetico, in & out, e con un marcato orientamento alla concretezza, per rispondere anche ai bisogni più immediati e “pratici”. «Sarà fondamentale, soprattutto in questa fase, rassicurare la cliente sull’uso di rigorosi protocolli di sicurezza e sanificazione, dando informazioni sulle procedure eseguite. Va tenuto presente, infatti, che l’esperienza Covid-19 rende le clienti iper-selettive, molto attente a ogni minimo dettaglio, determinate a non concedere approssimazioni e pronte a qualche rinuncia pur di allontanare l’ansia da contagio», dice Cossu.
Ma non solo il profilo “tecnico” della sicurezza: la cliente della cabina estetica va sempre coinvolta anche sotto l’aspetto emotivo, con attenzioni particolari rivolte al comfort luminoso e olfattivo, all’offerta di massaggi manuali altamente rilassanti e coinvolgenti, come quelli d’impronta aromaterapica (con uso di oli essenziali) e ayurvedica. «Quello della sensorialità è un plus da non sottovalutare. Perché le clienti cercano concretezza e risultati, ma tornano volentieri nei luoghi a cui associano sensazioni di attenzione, piacere e relax», puntualizza Cossu. In sostanza, l’esperienza appagante di un rituale personalizzato incrementa la frequenza di contatto (e quindi le opportunità di vendita in tutti i reparti) con la cliente.