A luglio di quest’anno Deloitte ha pubblicato la nuova edizione del suo “Outlook Salute Italia – Prospettive e sostenibilità del Sistema Sanitario” che riporta un dato molto interessante: tra chi ha fruito di prestazioni sanitarie nel corso del 2022, il 52% si è rivolto almeno una volta alla farmacia. E i fruitori dei servizi in farmacia sono soprattutto giovani nella fascia di età 18-24 anni.
Secondo la ricerca 8 giovani adulti su 10 dichiarano infatti di rivolgersi alla farmacia per supporto sanitario, consulto o analisi di base mentre nella fascia over65 solo uno su tre sceglie la farmacia. A confermare il “ringiovanimento” del canale in termini di clientela sono anche i dati raccolti da New Line DS nelle farmacie attraverso un progetto attivo di monitoraggio degli ingressi tramite sensori che mostra una media stabile al 30% di ingressi di giovani adulti. Per esplorare questo tema e capire come rivolgersi a un pubblico giovanile, abbiamo intervistato Cristiano Gatto (nella foto), Art Director con una vasta esperienza nella realizzazione di progetti di miglioramento dell’immagine per le farmacie.
I giovani sono dunque un target importante: in che modo la farmacia può rendersi ancora più attrattiva per loro?
Nel corso degli anni ho maturato e coltivato la consapevolezza che la percezione del contesto influenza moltissimo l’esperienza del cliente e, di conseguenza, il suo legame con la farmacia. L’immagine che la farmacia proietta e la sua corporate identity rivestono un ruolo di rilievo nel plasmare questa percezione. L’aspetto visivo, l’insegna della farmacia, la scala colori, la disposizione dell’arredamento e l’atmosfera generale della farmacia sono elementi cruciali per creare un ambiente accogliente e contemporaneo, capace di attrarre e coinvolgere la clientela, soprattutto quella più giovane. Anche i contenuti digitali hanno un impatto significativo nel ringiovanire l’atmosfera, poiché possono trasmettere un senso di modernità e innovazione che è fondamentale per catturare l’interesse di una clientela sempre più attenta al design e all’esperienza d’acquisto.
Lei si occupa di formazione per aziende e farmacie. Quanto è importante e come incide il capitale umano in farmacia nelle logiche di ringiovanimento della clientela?
La capacità di comunicare efficacemente con un pubblico più giovane è il cuore pulsante di questa trasformazione, ma può implicare anche una profonda ristrutturazione della filosofia di interazione. Il capitale umano, ovvero il personale della farmacia, deve essere totalmente ingaggiato, perché i farmacisti devono essere preparati a trasmettere messaggi e informazioni in modi che siano coinvolgenti per il pubblico più giovane. E questo implica una modernizzazione dei linguaggi visivi e verbali, un adattamento costante alle nuove tendenze e l’adozione di nuovi registri di comunicazione. Un farmacista che desidera coinvolgere un cliente di 25 anni deve farlo con una mentalità aperta, capendo i suoi bisogni e ascoltando le sue aspettative. Per fare in modo che la farmacia sia in grado di “connettersi” con un pubblico giovane, è necessario investire nella formazione costante del personale e dei team, leadership compresa. Spesso dedichiamo molte risorse alla formazione del personale di base, ma tendiamo a trascurare coloro che ricoprono ruoli di responsabilità all’interno della farmacia. Ritengo che investire nella crescita e nello sviluppo delle competenze dei leader sia essenziale per il successo continuo di un’organizzazione.
Qual è l’ultimo consiglio che darebbe a una farmacia che oggi desidera avvicinarsi a un pubblico più giovane?
Quello di ascoltare e imparare dai giovani, di tenere le antenne aperte sui loro gusti, le loro abitudini, le loro passioni. Tutti noi abbiamo un figlio, un fratello, un amico giovane. Sintonizziamoci con loro con mente aperta e, se abbiamo persone giovani che lavorano nella nostra farmacia, coinvolgiamole in questo processo di evoluzione.