Quello che si terrà sabato 12 ottobre alle ore 15.30 presso Centro Espositivo SiciliaFiera di Catania sarà il convegno clou di Pharmevolution 2024, la fiera che dal 2011 riunisce nell’isola i vertici della farmacia italiana e le maggiori gruppi farmaceutici. Un importante appuntamento commerciale per tutti i player della filiera del farmaco, con un ampio programma di convegni sui temi di maggiore attualità. Quest’anno si ritorna a Catania, dall’11 al 13 ottobre, dopo che per alcuni anni la manifestazione si è tenuta a Taormina.
Come sta la farmacia?
Lo stato di salute economico-finanziario della farmacia in Italia e all’estero, i modelli organizzativi sostenibili, i rapporti di collaborazione con il Ssn, l’ulteriore sviluppo della farmacia dei servizi, i modelli di distribuzione e remunerazione. Sono alcuni dei temi al centro del convegno del sabato pomeriggio di Federfarma Nazionale sugli “Scenari di sviluppo del ruolo della Farmacia in Italia, in Europa e nel Mondo”.
In apertura dell’incontro la relazione di Ornella Barra, Chief Operating Officer, International di Walgreens Boots Alliance. L’imprenditrice italiana, da anni ai vertici del colosso anglo-americano, è in effetti la più titolata a descrivere gli scenari della farmacia a livello globale.
Al tavolo dei relatori il presidente di Federfarma Marco Cossolo, il segretario Roberto Tobia, il presidente del Sunifar Gianni Petrosillo. Previsti, tra gli altri, interventi del presidente di Federfarma Servizi Antonello Mirone e del presidente Assofarm Luca Pieri. A moderare il convegno la giornalista Rai Maria Soave.
A introdurre i lavori sarà il presidente di Federfarma Sicilia Gioacchino Nicolosi, fondatore di Pharmevolution.
«La farmacia vive una fase di profondi cambiamenti», sottolinea in una nota ufficiale, «ci stiamo attrezzando per offrire tutti quei servizi che la Sanità territoriale non riesce a fornire per carenza di risorse, stiamo diventando sempre più la spalla larga del Servizio Sanitario Nazionale. Questo ulteriore passaggio sta mettendo a dura prova la farmacia, perché la trasformazione non è solo culturale, ma anche organizzativa e logistica: occorrono spazi idonei in cui erogare i nuovi servizi e questo richiede uno sforzo economico non indifferente. È un percorso difficile in cui ciascuno di noi sta cercando di fare la propria parte per spirito di servizio, nella consapevolezza che, da un lato la coperta del Servizio Sanitario è sempre più corta, dall’altro aumentano i bisogni di salute di una popolazione che invecchia. Il modello di farmacia che si va delineando ha già mosso o sta muovendo i primi passi in altri Paesi. E proprio il raffronto con esperienze diverse dalla nostra può aiutarci a evitare i sentieri impervi e a trovare la nostra strada, senza dimenticare che il farmaco è e resta comunque il punto di partenza e il fulcro della nostra mission».