Un minore su otto era in povertà assoluta già prima della pandemia Covid-19 (dati Istat 2019), ma con l’emergenza sanitaria, il lockdown e la crisi economica, la situazione è drammaticamente peggiorata.
La situazione è stata fotografata in una ricerca condotta dalla Fondazione Francesca Rava presso i 160 Enti lombardi beneficiari di “In Farmacia per i bambini”, iniziativa che si svolge ogni 20 novembre, in concomitanza con la Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia.
L’emergenza sanitaria ha aggravato la povertà
Secondo i dati raccolti dalla ricerca Irs dal titolo “Povertà sanitaria minorile: chi se ne cura? Numeri, volti e percorsi di aiuto dei bimbi in povertà”, unita a una survey della Fondazione, l’emergenza sanitaria da Covid-19 ha aggravato la povertà economica e sanitaria degli enti, a causa delle minori entrate economiche derivanti dalla riduzione delle rette erogate dagli Enti locali, dalle maggiori spese di gestione e di personale e dalle diminuite donazioni. Tali fattori hanno comportato che molti dei servizi rivolti a soggetti svantaggiati hanno fatto fatica a essere erogati.
L’iniziativa “In Farmacia per i bambini”, lo scorso anno, ha visto coinvolte 2.067 farmacie, di cui 589 lombarde, con 3.000 volontari, 27 aziende partecipanti e 668 enti beneficiari (tra l’Italia e Haiti). I prodotti raccolti sono stati 230.218, per un valore stimato di 1.138.000 euro.
“In Farmacia per i bambini” normalmente copre il bisogno di farmaci e prodotti baby-care degli Enti che si occupano di infanzia in stato di fragilità per circa 6 mesi e, in sette anni, ha permesso di raccogliere oltre un milione di farmaci e prodotti baby-care. Ma quest’anno, alla luce dell’emergenza sanitaria, hanno spiegato dalla Fondazione: «è indispensabile fare di più». «La collaborazione tra le farmacie e la Fondazione Francesca Rava inizia nel 2013 con la nascita della giornata In farmacia per i bambini» ha spiegato Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia, in occasione del convegno di presentazione della ricerca. «Siamo orgogliosi di poter contribuire attivamente a un’azione di solidarietà che aiuta tanti bambini e tante famiglie in Italia e anche l’Ospedale Saint Damien in Haiti. In particolare, quest’anno, con la drammatica esperienza del Covid, sarà necessaria ancora maggiore solidarietà per contrastare la pesante crisi sanitaria ed economica che ha colpito tutto il mondo. I farmacisti sono chiamati a svolgere un servizio di cura in prossimità e sono vicini anche alle persone più bisognose, che sono tante, come dimostrano i dati presentati in questo convegno». E sulle prossime settimane: «Noi farmacisti continueremo a fare il nostro lavoro. Abbiamo in atto un grande lavoro con la Regione Lombardia, perché stiamo cercando di dematerializzare completamente la ricetta per i cittadini. Stiamo cercando di lavorare moltissimo sulle vaccinazioni antinfluenzali, le daremo ai medici di famiglia e ai pediatri, che non dovranno andare a ritirarle lontano dall’ambulatorio, e lavoriamo per tantissimi altri progetti. Penso e spero che si possa anche iniziare a fare i test sierologici in farmacia. Sono certa che i farmacisti li faranno bene».