Fenagifar, la prima assemblea pubblica a Roma: presentati i risultati di un’indagine sul lavoro in farmacia

Fenagifar, la prima assemblea pubblica a Roma: presentati i risultati di un’indagine sul lavoro in farmacia

Si è parlato di remunerazione, crescita, riconoscimento professionale, organizzazione del lavoro nella prima assemblea pubblica di Fenagifar, che si è tenuta a Roma il 23 ottobre e durante la quale sono stati resi noti i risultati di una survey sul lavoro in farmacia. Un’indagine che è il frutto di un percorso di oltre un anno e mezzo dedicato all’emergenza lavorativa e a cui hanno risposto per circa il 90% i collaboratori di farmacia.

Remunerazione insufficiente e poche possibilità di carriera

«Obiettivo del confronto», ha spiegato Vladimiro Grieco (nella foto), presidente Fenagifar, come riporta Farmacista33, «è quello di raccogliere le istanze dei giovani farmacisti per migliorare prospettive e condizioni di lavoro, da integrare alla base di proposta che è stata elaborata nel confronto interno a Fenagifar. Il Documento verrà consegnato agli organi di categoria, alla rappresentanza sindacale, a Federfarma, come piattaforma che rappresenti le istanze dei giovani farmacisti».

I risultati focalizzano i temi cardine della problematica del lavoro in farmacia. Prima tra tutte, la questione salariale: il 67,1% dei farmacisti si ritiene poco o per niente soddisfatto della propria remunerazione. Il tema è solo parzialmente mitigato dalla introduzione, nel nuovo Ccnl, del livello Q2. Il secondo punto di criticità è la possibilità di progressione di carriera, per la quale, il 65,5% del campione non si sente motivato da un potenziale avanzamento di carriera. Infine, l’organizzazione del lavoro e la difficoltà nel conciliare vita lavorativa e vita privata: il 76,3% dei farmacisti non reputa che il lavoro si concili con la propria vita familiare. L’80,3% dei farmacisti cambierebbe lavoro nei prossimi anni.

Questi risultati «hanno spinto ad aprire il confronto con la base, per arrivare all’elaborazione di una piattaforma condivisa», ha concluso Grieco. Sul tavolo il tema del riconoscimento del ruolo di operatore sanitario e la scadenza ad agosto 2024 del contratto delle farmacie private.

Tra le iniziative di Fenagifar, interessante anche il progetto Farmambiente i cui risultati sono stati presentati in occasione del Congresso FarmacistaPiù: si rivolge ai farmacisti di ogni età e alle farmacie territoriali di ogni tipo, affinché siano protagonisti nella transizione ecologica.

Il progetto pilota è stato avviato ad aprile 2022 e ha coinvolto 35 farmacie distribuite in maniera eterogena sul territorio nazionale, con il 47% localizzato al nord, il 28% al centro e la restante percentuale al sud e nelle isole. Ogni farmacista aderente al progetto ha ricevuto sia una formazione specifica dal dipartimento di Chimica dell’Università di Torino – volta a fornire sia le giuste competenze e skill in ambito di sostenibilità ambientale – sia i giusti strumenti e linee guida per poterla attuare. «I risultati mostrano che il farmacista, opportunamente formato, è in grado di migliorare la gestione dell’impresa da un punto di vista ambientale e di mettersi a disposizione della cittadinanza come promotore di educazione ambientale», ha affermato Paolo Levantino, segretario Fenagifar e co-responsabile del progetto, in occasione della presentazione dei risultati. «In particolare, si osserva che l’83,4% delle farmacie aderenti, applicando le linee guida relative agli impianti di riscaldamento e raffreddamento, è stato in grado di contribuire alla mitigazione del cambiamento climatico, riducendo in media i consumi energetici di circa 2.000 kWh, che equivale ad una riduzione di oltre 1 tonnellata di gas serra. Le farmacie hanno poi contribuito a un’economia circolare, implementando del 20% la raccolta differenziata e l’acquisto del 15% di prodotti green a basso impatto ambientale per uso interno della farmacia».

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