«La parola chiave di questa nona edizione di FarmacistaPiù è futuro. Un futuro da protagonisti. Ce l’abbiamo fatta a cambiare la professione, siamo passati dalla percezione del cittadino a quella della politica, ma questo dobbiamo considerarlo solo un punto di partenza.
Uno spazio per la discussione ormai tradizionale che mettiamo a disposizione della categoria, una formula consolidata e di successo». Queste le parole di Andrea Mandelli, presidente della Fofi, in chiusura del congresso dei farmacisti italiani.
Vaccinazione in farmacia, revisione del corso di laurea, nuove opportunità
Una tre giorni di dibattiti e convegni sul presente e il futuro della categoria che si è svolto dal 20 al 22 ottobre in modalità virtuale, con l’unica eccezione di due eventi (tutti i convegni sono visibili sul sito www.farmacistapiu.it).
Nel convegno “Futuro prossimo degli scenari farmaceutici tra clinica e ricerca, farmacia e industria” Massimo Scaccabarozzi , per oltre dieci anni presidente di Farmindustria e ora ai vertici di On Radar della Fondazione Internazionale Menarini, ha ricordato che «il mondo della farmaceutica sta cambiando moltissimo, l’innovazione è sempre più rapida: nel mondo ci sono 80 farmaci innovativi in rampa di lancio e 10.000 in fase di sviluppo. E sono tutte terapie personalizzate, per buona parte di ambito oncologico. Ma di fronte a questi enormi progressi scientifici in Italia siamo vittima di una vecchia mentalità, si parla ancora in termini ragionieristici, si discute di tetti di spesa, di silos, concetti che risalgono a decenni fa. E non ci si rende conto che la tutela della nostra filiera del farmaco è anche una questione di sicurezza nazionale. Servono nuove competenze e, molto spesso, nuove persone nell’apparato amministrativo».
Protagonista di diversi convegni è stata la vaccinazione in farmacia, possibilità che ha offerto nuovi scenari e nuove opportunità alla professione del farmacista. Vladimiro Grieco del Consiglio direttivo di Federfarma Roma, ha spiegato, nel convegno su “Il farmacista vaccinatore: una svolta epocale. Certezze e opportunità”, come si è arrivati a questo storico traguardo, ovvero tramite ‘’accordo quadro tra governo, Regioni, Province autonome, Federfarma, Fofi e Assofarm, che hanno permesso l’abilitazione del farmacista alla somministrazione dei vaccini anti Sars-Cov-Successivamente, è stato demandato alle Regioni e alle associazioni regionali e provinciali l’applicazione delle modalità operative. «Prima di tre anni fa era impensabile poter pensare a una farmacia come luogo di vaccinazione, oggi invece è una realtà, una vera rivoluzione copernicana della professione del farmacista. È innegabile che durante il periodo pandemico la farmacia abbia rivestito un ruolo fondamentale, un presidio imprescindibile, grazie alla sua distribuzione capillare sul territorio. Il cittadino ha vissuto la farmacia come l’unico punto di riferimento concreto di aiuto e di sostegno”, ha concluso Grieco.
Un altro tema di grande attualità trattato nel congresso è il Decreto ministeriale di Revisione del corso di Laurea in farmacia (n. 1147 del 10.10.2022), firmato settimana scorsa dall’ormai ex ministro dell’Università Maria Cristina Messa, le cui ricadute sul rilancio della professione permetteranno di rispondere con maggiore efficacia ai bisogni di salute dei cittadini, alle esigenze del Ssn, alle necessità della sanità del territorio e di intercettare i cambiamenti del mercato del lavoro, come evidenziato nel convegno “Formazione e professione: laurea abilitante e riforma del Decreto Classi”. Proprio in questa direzione, si prevede che i corsi di laurea della classe abbiano la durata di cinque anni e comprendano un periodo di sei mesi di Tirocinio professionale pratico-valutativo (Tpv) presso una farmacia aperta al pubblico o in una struttura ospedaliera o distrettuale, sotto la sorveglianza del servizio farmaceutico. In particolare, il tirocinio dovrà essere dettagliato da un Protocollo – in via di predisposizione da Fofi e Conferenza dei rettori – che rappresenterà una sorta guida operativa per un’applicazione omogenea sul territorio della nuova disciplina. In merito ai corsi, questi devono prevedere attività pratiche di laboratorio nelle discipline caratterizzanti, in modo da fornire adeguate conoscenze e competenze per operare nel mondo farmaceutico e della sanità e dei prodotti per la salute, dalla progettazione alla dispensazione e vigilanza nelle fasi post-marketing.
«Il caso ha voluto che questa edizione si concludesse in coincidenza con il giuramento del nuovo governo, al quale facciamo i migliori auguri, auspicando che sia disposto ad ascoltare le nostre istanze, come è successo con il precedente», ha dichiarato Luigi D’Ambrosio Lettieri, presidente della Fondazione Cannavò a conclusione dei lavori. «Per la categoria, dopo il cammino fatto in questi anni, si tratta di percorrere l’ultimo miglio: remunerazione, nuova convenzione, servizi… Già nella prossima Finanziaria potrebbero esserci delle novità in questo senso».
Infine, per Marco Cossolo, presidente di Federfarma, la parola chiave della professione è oggi “ruolo”: «Cn la pandemia abbiamo riaffermato il nostro ruolo nell’assistenza territoriale, che anche prima svolgevamo ma era meno riconosciuto, anche se le premesse c’erano tutte. Ora va consolidato e fatto evolvere, proseguendo sulla strada intrapresa. Parlare di farmacista prescrittore è prematuro ma anche in questo ambito possiamo dare il nostro contributo alla sanità territoriale. Le case della comunità non sono certo la soluzione per rilanciarla».