La prima settimana di dicembre non parte con segnali incoraggianti per la Farmacia: il trend rispetto agli stessi sette giorni del 2019 è, a livello globale, pari ad un -7,8% a confezioni e non si vedono, complessivamente, dinamiche positive né sul fronte del farmaco RX (-5,4% a confezioni) né su quello del Commerciale, che perde il -11,5% a confezioni se considerato nel suo insieme e il -17,1% se depurato della componente Sanitari. I livelli assoluti di vendita sono superiori rispetto a quanto registrato nell’ultima settimana di novembre ma la domanda complessiva rivolta al canale è ancora inferiore rispetto allo scorso anno; anzi, il differenziale negativo si sta allargando. Sul fronte del farmaco Etico, il cumulato a confezioni dall’inizio di settembre segnava un -1,6% a fine novembre che diventa un -1,9% con l’aggiunta dell’ultima settimana; sul fronte del Commerciale al netto dei Sanitari la dinamica è anche peggiore: da un -3,5% a confezioni si è arrivati ad un -4,6%. A determinare questi risultati sono sia la ridotta domanda di farmaci e prodotti ad essi correlati che in questo periodo vedono, generalmente, il loro picco stagionale a causa della diffusione delle patologie influenzali e parainfluenzali, sia la scarsa richiesta di prodotti meno legati alla cura e alla prevenzione e dal carattere più commerciale. Questi ultimi sono penalizzati sia dallo stile di vita che deriva dalle misure restrittive per il contenimento del Covid (parziale lockdown, molto smart working, maggiori vincoli economici per molte famiglie) sia dalle nuove dinamiche di acquisto che, riducendo anche il tempo di interazione con lo spazio espositivo della farmacia, penalizzano l’acquisto d’impulso, spesso associato a questa tipologia di prodotti.
Il farmaco su prescrizione segue la stessa dinamica dell’anno passato ma i livelli della domanda sono molto più bassi, come già visto. Questo porta a trend negativi rispetto alla stessa settimana del 2019 in quasi tutte le principali aree del farmaco su ricetta.
Cala la domanda di farmaci per la cura delle patologie croniche legate all’ambito cardiovascolare (-2,6% a confezioni). Prosegue il decremento nelle vendite di tutti quei farmaci per la cura delle patologie autunnali a cui la popolazione è ora meno soggetta. In primo luogo si registra una minore domanda di farmaci legati al sistema respiratorio, tra cui prodotti per la gola, la tosse, decongestionanti nasali e antipiretici. Questi ultimi, per la prima volta dopo diverse settimane, registrano livelli inferiori rispetto all’anno passato. Prosegue anche il calo degli antibiotici (Antimicrobici Generali per Uso Sistemico), il cui differenziale è ormai elevatissimo rispetto allo scorso autunno (-26% a confezioni nell’ultima settimana e un -14,5% sul cumulato da inizio settembre) e anche sul fronte degli antidolorifici e dei gastrointestinali su prescrizione i livelli sono più bassi rispetto all’anno passato.