La farmacia chiude il primo trimestre del 2023 in netta controtendenza rispetto alla fine dell’anno scorso.
Alla spinta che aveva contraddistinto l’ultima parte del 2022, il dato a consuntivo New Line Ricerche di Mercato per i primi tre mesi del 2023, evidenzia risultati decisamente più contenuti a fatturato (+1,4%, erano +4,6% a consuntivo 2022) ma soprattutto una netta contrazione a confezioni (-5,8%).
L’andamento globale del canale è il frutto di dinamiche eterogenee e talvolta contrastanti, sia tra il Farmaco su Prescrizione e la Libera Vendita, ma anche e soprattutto all’interno di quest’ultimo comparto.
Che cosa è accaduto? Quali sono i fattori che hanno impattato i risultati?
Innanzitutto l’inizio del 2023 è stato caratterizzato dal ritorno dell’influenza, grande assente delle ultime due stagioni invernali. Nonostante il picco anticipato tra novembre e dicembre 2022, una lunga coda di contagi si è protratta fino a metà marzo 2023 (fonte Influnet). Parallelamente abbiamo assistito alla quasi totale scomparsa del Covid, ritornato stabilmente sotto i livelli di guardia, e all’eliminazione della legislazione sanitaria di emergenza e dunque a una drastica riduzione nell’uso delle mascherine e nel numero di tamponi (fai da te o effettuati in farmacia).
Del primo fattore hanno beneficiato sia il farmaco Etico sia l’Automedicazione che, trainati dai mercati legati al paniere influenzale, hanno chiuso il trimestre con trend positivi, addirittura in doppia cifra per il segmento Self Medication. La riduzione del giro d’affari dei segmenti più legati al Covid, unita al confronto con un primo trimestre 2022 in cui la variante Omicron rappresentava una vera e propria emergenza sanitaria, ha invece impattato negativamente sia il mondo dei Sanitari, che si è contratto di quasi il 50%, sia quello dei tamponi effettuati in farmacia, che ha perso quasi il 90% di quota nel comparto Commerciale.
La crescita dell’Automedicazione ma anche i buoni risultati della Dermocosmesi, che ha beneficiato di un mese di febbraio particolarmente positivo, non sono però riusciti a bilanciare il crollo del mondo Covid, generando trend negativi per il comparto commerciale sia a fatturato (-2,3%) sia soprattutto a confezioni (-15,5%), ambito in cui pesa la contrazione di segmenti con alte rotazioni ma una bassa battuta di cassa.
Una nota anche rispetto all’inflazione: rispetto alla fine dello scorso anno, l’indice dei prezzi del canale ha riscontrato una decisa crescita nel primo trimestre 2023. Siamo ancora lontani dall’indice complessivo rilevato dall’Istat (in media del 20% più alto rispetto al benchmark 2015) ma il valore dell’indice commerciale è salito di quasi due punti rispetto al consuntivo 2022, assestandosi su un incremento medio del 11% rispetto ai valori di riferimento. Tra i comparti che hanno subito gli aumenti di prezzo più rilevanti c’è sicuramente l’Automedicazione, che ha proseguito il trend di crescita iniziato nell’ultimo trimestre 2022, ma anche in ambito Dermocosmesi e Veterinaria diverse aziende leader del segmento hanno rivisto al rialzo i loro listini.