La pandemia da Covid-19 ha spostato l’acquisto di farmaci e le abitudini di consumo degli italiani, a causa delle diverse abitudini e dei cambiamenti degli stili di vita: lo dicono sia i dati degli acquisti online, sia uno studio Aifa. Per quanto riguarda l’online, Farmakom, piattaforma che consente a farmacie e parafarmacie di aprire un canale e-commerce, ha analizzato i dieci prodotti più acquistati sull’e-commerce di Zfarmacia, realtà che per la sola parte online ha un giro d’affari di milioni di euro.
Colesterolo, antiossidanti e omeopatici si acquistano online
L’analisi di Farmakom rivela come gli italiani, negli acquisti digitali, si orientino in particolar modo verso prodotti omeopatici e integratori, soprattutto per combattere il colesterolo e per alzare le proprie difese immunitarie. Al primo posto tra i farmaci più acquistati online nel mese di gennaio 2021 un prodotto per combattere il colesterolo, seguito dalle mascherine FFP2 (acquistate soprattutto in stock di più di dieci) e da un prodotto dimagrante che deve essere utilizzato per cinque giorni e caratterizzato da un preciso bilanciamento tra macronutrienti.
La classifica prosegue poi con altri due prodotti per contrastare il colesterolo, a dimostrazione di come molti italiani soffrano di colesterolo alto, anche se la sua gravità è nota a tutti. Al quinto posto un medicinale omeopatico per prevenire l’influenza e molto utilizzato in questa stagione (soprattutto nel periodo che va da ottobre a marzo). In nona posizione ancora un prodotto per contrastare il colesterolo, al decimo posto, c’è un integratore alimentare, a base di Papaya fermentata. Nelle ultime posizioni troviamo un prodotto omeopatico utile in caso di mancanza di energia, scarsa capacità di concentrazione e stanchezza fisica e un integratore alimentare ideale per garantire il corretto funzionamento dei muscoli.
Dalla classifica di Farmakom è possibile riscontrare come gli italiani, negli acquisti di farmaci online, scelgano prodotti dal lungo utilizzo e non farmaci o medicinali per problematiche immediate, come dolori o febbre, che invece è più probabile vengano acquistati direttamente nelle farmacie sotto casa.
Per quanto riguarda i consumi di farmaci nel solo periodo del lockdown 2020, uno studio condotto dall’Agenzia italiana del farmaco, e pubblicato sul Journal of American Medical Association, ha analizzato i consumi di farmaci, registrando che nel nostro Paese si è avuto un aumento nei consumi durante la pandemia di idrossiclorochina, anestetici generali, miorilassanti, antibiotici e sedativi, mentre si è ridotta la domanda dei farmaci per il trattamento della disfunzione erettile.
I ricercatori hanno ottenuto questi risultati, analizzando le variazioni della domanda di farmaci confrontando i dati relativi alla fase iniziale dell’epidemia (da marzo a maggio 2020) con quelli del periodo precedente (da dicembre 2019 a febbraio 2020). I dati sulla disponibilità sono stati ottenuti dai database amministrativi nazionali, che hanno fornito informazioni sulla domanda di farmaci per l’uso in ospedale, di medicinali coperti dal Ssn e da quelli distribuiti privatamente nelle farmacie, compresi i farmaci da banco.
Secondo i risulti, la domanda di idrossiclorochina è aumentata del 4661,67% e la richiesta di azitromicina del 195,40%. Sono aumentate le richieste di farmaci iniettabili utilizzati in ospedale: i miorilassanti (264,1%), anestetici generali (116%), agenti adrenergici e dopaminergici (37,8%), acido ascorbico (204,5%), ipnotici e sedativi (145,8%), antidoti (69,7%) e agenti antitrombotici (27,6%). «I risultati suggeriscono che la domanda di farmaci legati a Covid-19 nelle farmacie comunitarie è stata parallela alle tendenze dell’uso in ospedale», sottolinea Adriana Ammassari, autrice dello studio dell’Aifa. «Le richieste senza prescrizione di ansiolitici e di integratori vitaminici sono aumentate durante la pandemia, mentre è diminuita la domanda per i farmaci per la disfunzione erettile». Inoltre, «l’acquisto diretto di farmaci ha rivelato l’associazione tra l’andamento delle ondate epidemiche e lo stato di salute fisica e mentale della popolazione generale. Il rischio di automedicazione e acquisti dettati dal panico è preoccupante».