Mercato integratori: verso i 5 miliardi nel 2025 e il ruolo della farmacia è incontrastato

Mercato integratori: verso i 5 miliardi nel 2025 e il ruolo della farmacia è incontrastato

Quello italiano è il più grande mercato degli integratori alimentari in Europa, oltre un quarto del totale, con la previsione di sfiorare i 5 miliardi di vendite nel 2025. Il valore del settore generato dal canale farmacia è quasi raddoppiato negli ultimi dieci anni, superando i 3 miliardi di euro nel 2021.

È quanto emerge dai risultati dell’indagine di settore “Aggiornamenti sull’impatto della pandemia da Covid-19 sul mercato” presentato dal Centro Studi Integratori & Salute, l’associazione nazionale che rappresenta il comparto degli integratori alimentari e che è parte di Unione Italiana Food. Un comparto che dunque ha tenuto, pur in uno scenario globale critico, prima a causa della pandemia e ora per la crisi del contesto geopolitico negli ultimi mesi. Il 52% delle aziende non ha risentito dell’impatto della pandemia sul business, nonostante le difficoltà, e il 61% investe su digitalizzazione e innovazione.

La metà delle aziende non usa e-commerce

Un mercato cresciuto, secondo Integratori & Salute, non perché di moda ma perché il consumatore è responsabile e attento al consiglio, predilige acquisti ragionati e programmati, sceglie preferibilmente canali di vendita fisici. «I nostri consumatori sono estremamente attenti alle indicazioni e ai suggerimenti dati dagli esperti: pur accogliendo la spinta alla digitalizzazione, il trend evidenziato è che il canale offline delle aziende rimane al primo posto, segno del ruolo incontrastato del canale farmacia e parafarmacia», ha spiegato Germano Scarpa (nella foto), presidente Integratori & Salute. «La pandemia comunque ha certamente portato a un’accelerazione digitale, mantenendo costante il ruolo di primo piano della relazione tra il consumatore e il proprio farmacista o medico curante».

Dai dati New Line ripresi da Integratori & Salute risulta che la farmacia rappresenta ¾ del valore totale del mercato. Nell’ambito della cura e benessere della persona gli integratori a oggi rappresentano il 12,6% del fatturato totale della farmacia, con un trend di crescita al di sopra della media: il 5,3% del mercato confrontato con il 2% del canale.

Il 2021 e stato caratterizzato da nuovi lanci ed estensioni di linea. Un mercato molto dinamico quindi, in grado di generare circa un +160 milioni di euro complessivi e un peso in ponderata del 4,1%. Sul dato progressivo del 2022 c’è un’ulteriore accelerazione: il mercato nei primi sette mesi registra una crescita dell’8,4%, con doppia cifra negli ultimi tre mesi. Il consumo degli integratori è sostenuto, infatti, nella maggior parte dei casi dal parere di esperti. Il farmacista è al primo posto (45%) come fonte informativa a cui ci si rivolge, seguito dal medico (36%).

Nell’indagine condotta su 84 aziende associate, di prodotti a marchio (69% delle rispondenti), in conto terzi (26%) o entrambi (5%), si è voluto valutare l’impatto dovuto alla persistenza della pandemia da Covid-19 sul mercato degli integratori nel 2021, le esigenze e le aspettative delle aziende per il futuro, tenendo conto del contesto geopolitico attuale. Se da una parte il 70% del campione dichiara che la pandemia ha ancora un impatto sulla propria azienda, dall’altra il 52% ha riportato una dinamica positiva del fatturato. L’emergenza sanitaria ha accelerato i processi di digitalizzazione anche tra le aziende operanti nel settore degli integratori alimentari: ben il 61% infatti, ha dichiarato di aver investito a livello industriale. Prima di tutto per l’integrazione e lo sviluppo digitale dei processi aziendali (43%), poi per strumenti digitali per la gestione dell’informazione medico-scientifica (28%), per l’internet delle cose e delle macchine (20%), e infine per strumenti digitali per la gestione della relazione con il farmacista (8%).

Per quanto riguarda il commercio digitale, la ricerca ha evidenziato che il 51% delle aziende rispondenti non utilizza l’e-commerce per la vendita dei propri prodotti e il 46% non prevede l’utilizzo di questo canale neanche in futuro, mentre il restante 54% si dimostra aperto all’opportunità: attraverso sito aziendale (22%), marketplace (16%) o portali specializzati (16%).

Per l’84% delle aziende intervistate la sostenibilità è un tema cruciale e per il 52% avrà un ruolo sempre più rilevante in futuro. Nel 2021 gli investimenti sono stati soprattutto a livello di packaging (27%), sicurezza e salute dei dipendenti (24%) a causa della pandemia da Covid-19, seguiti da interventi in termini di processo produttivo (16%), materie prime (16%) e welfare aziendale (15%). Questo evidenzia un generale impegno delle aziende del settore a perseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile, in particolare attraverso azioni di responsabilità sociale e di riduzione dell’impatto ambientale.

«Nel processo di sviluppo le aziende sono consapevoli che dovranno tener conto anche delle nuove sfide determinate da emergenza ambientale, espansione dei processi di digitalizzazione, e-commerce ed evoluzione della comunicazione sempre più proiettata all’omnicanalità», ha commentato Scarpa. «La nostra filiera si è mostrata resiliente e in salute, evidenziando dinamiche positive nel fatturato, nella produzione in generale, nell’occupazione e negli investimenti, in particolare in ambito digitale. Tuttavia, il nuovo contesto geopolitico legato alla guerra Russia-Ucraina continuerà ad avere fortissime ripercussioni su tutti i comparti industriali e produttivi. Per il nostro settore quindi l’aumento di costi/tempistiche legati alla produzione degli integratori, la logistica, la sostenibilità e la digitalizzazione rappresentano le principali sfide del futuro».

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