Tutte le indagini più recenti sui nuovi comportamenti dei nostri connazionali, a partire dal rapporto COOP, indicano una maggiore attenzione al benessere personale. Una propensione che si riflette nei consumi, in particolare nel contesto sociosanitario, e che ha modificato anche la scelta e l’utilizzo di integratori alimentari, ridefinendo in primis il ruolo della farmacia.
Si è parlato dei cambiamenti avvenuti nelle richieste dei consumatori e nella funzione stessa del farmacista durante l’ultima edizione di FarmacistaPiù nel talk “Nutrizione in epoca di pandemia: Covid-19 e ruolo dell’integrazione alimentare”, a cura di Integratori Italia, l’associazione italiana di categoria aderente a Confindustria e parte di Unione Italiana Food, che rappresenta il settore degli integratori alimentari e dei prodotti salutistici.
Al talk, moderato da Alessandro Colombo (nella foto a destra), Vice Presidente di Integratori Italia, hanno partecipato Maximin Liebn, Componente Comitato Centrale Fofi, Clara Mottinelli, Componente Consiglio di Presidenza Federfarma, Michele Pellegrini Calace, Tesoriere Federfarma Nazionale, Andrea Poli (nella foto in basso), Presidente Nutrition Foundation of Italy e Matteo Roccio, Account Manager Kantar.
Nel corso del talk, Alessandro Colombo ha messo in evidenza che – secondo una recente ricerca di mercato commissionata da Integratori Italia a Kantar coloro che consumavano integratori anche prima della pandemia (88%) hanno aumentato nel 2020 la regolarità di assunzione di questi prodotti, in una logica di maggiore attenzione alla prevenzione, e hanno esteso agli altri membri della famiglia questo comportamento.
La farmacia rimane il luogo elettivo di acquisto degli integratori e il farmacista la prima fonte di informazione
«La farmacia offre, già da molti anni, la possibilità ai cittadini di accedere facilmente a una vasta gamma di prodotti nel campo dell’integrazione alimentare, e questa tendenza è destinata ad aumentare di pari passo con i nuovi e rinnovati bisogni di salute della popolazione» ha affermato Michele Pellegrini Calace. «La pandemia ci ha messo di fronte al valore della salute e della cura di sé, una lezione della quale siamo destinati a fare tesoro a lungo, e la farmacia può giocare un ruolo decisivo nel supportare i nuovi bisogni di salute e di benessere dei cittadini su tutto il territorio nazionale».
«Quando si parla di integratori si parla ormai non solo di prodotti che aiutano a mantenere lo stato di salute delle persone in determinati momenti della vita, ma anche vere e proprie risorse per la prevenzione» ha proseguito Colombo. «Questa doppia funzione rende l’integratore uno “strumento” importante per la farmacia, perché attraverso la sempre maggior richiesta di salute e benessere a 360° gradi che la popolazione chiede, il farmacista può rafforzare la relazione con il consumatore sia rispondendo alle sue esigenze sulla salute, che promuovendo un counselling mirato alla prevenzione».
Sempre secondo i dati Kantar, infatti, i consumatori “abituali” si affidano al parere di farmacisti di cui apprezzano presenza, competenza ed esperienza. Per i nuovi user, che sono circa il 12% degli intervistati, il parere dell’esperto rimane fondamentale. Il farmacista è la principale fonte di informazione – insieme al medico – che li porta a prediligere il canale d’acquisto offline, permettendogli un contatto diretto con questa figura di riferimento.
«In un contesto dove l’online gioca un ruolo sempre più rilevante, la farmacia ricopre ancora un ruolo fondamentale nell’orientare e nel guidare il consumatore nell’approccio al mondo degli integratori» ha sottolineato Matteo Roccio. «Il farmacista è infatti la prima fonte informativa per gli shopper della categoria e una delle figure con maggiore autorevolezza e credibilità che deve essere in grado di comprendere i cambiamenti in atto per riuscire a confermare la sua importanza nella mediazione e nel consiglio all’acquisto degli integratori.»
Durante la pandemia il 58% degli intervistati ha dichiarato di assumere integratori per preservare o migliorare lo stato di salute, in particolare come supporto fisico per il sistema immunitario: tuttavia, non sono state poche le fake news che hanno imperversato online su presunti effetti miracolosi di alcune sostanze. Durante il talk Andrea Poli, Presidente di Nutrition Foundation of Italy, ha fatto chiarezza sugli integratori che hanno sufficienti referenze scientifiche per poter essere utilizzati a sostegno della funzione immunitaria: «L’importanza dominante degli interventi di salute pubblica e delle vaccinazioni nel limitare la diffusione e la gravità delle infezioni è fuori discussione; il ruolo di supporto di alcuni integratori alimentari alla funzione del sistema immunitario non va tuttavia trascurato. Evidenze sufficientemente chiare indicano, per esempio, che un adeguato apporto di vitamina D e C (anche da supplementazione), e l’impiego di specifici botanicals, come l’echinacea, e probiotici può svolgere al proposito un interessante ruolo di sostegno».