L’effetto Covid si fa sentire anche nel mercato degli integratori che nel 2020 è cresciuto e ha acquistato quasi il 12% di nuovi consumatori.
Per identificare motivazioni e comportamenti d’acquisto di chi li utilizza, Integratori Italia, associazione di categoria aderente a Confindustria e parte di Unione Italiana Food, ha commissionato a Kantar una ricerca: l’analisi sull’impatto del Covid-19 evidenzia come la preoccupazione sanitaria abbia portato a un cambiamento nelle modalità di acquisto e a una maggiore attenzione alla salute.
Sostegno del sistema immunitario e gestione dello stress
I risultati, raccolti tra la fine di gennaio e inizio febbraio 2021, hanno delineato quattro profili dei consumatori di integratori alimentari, identificati dalla ricerca sulla base degli stili di vita da loro adottati.
Il primo profilo è quello dei salutisti doc (32%), che seguono un’alimentazione equilibrata e fanno attività fisica regolarmente. Come anche prima della pandemia, il loro consumo di integratori è maggiormente legato alla prevenzione. Ci sono poi gli attenti sempre di corsa (31%): sono super impegnati ma cercano comunque di rimanere attivi e attenti al benessere mentale. L’uso di integratori è legato alla loro funzione preventiva. Il terzo profilo identificato è quello dei disimpegnati (20%): sono poco attenti all’alimentazione e alla forma fisica; hanno iniziato ad assumere integratori soprattutto dopo la pandemia e principalmente come rimedio. Infine, i salutisti soft (18%): sono attenti all’alimentazione ma praticano sport solo saltuariamente. Gli integratori vengono da loro assunti sia come rimedio sia come prevenzione.
In generale, per quasi 6 intervistati su 10 prevenzione e supporto per uno stile di vita bilanciato sono le principali motivazioni d’acquisto: infatti il 58% degli intervistati assume integratori per preservare o migliorare lo stato di salute, in particolare come supporto fisico per il sistema immunitario o come aiuto per malesseri legati allo stress, agli stati d’ansia e ai disturbi legati al sonno.
Il 12% si è dichiarato nuovo al mondo degli integratori. La maggior parte di essi utilizza integratori in ottica preventiva, da un lato per prevenire l’insorgere di disturbi (39%), dall’altro per rafforzare le difese immunitarie, sia proprie che dei familiari (38%). Inoltre, se nel corso del 2020 si è registrato un incremento di disturbi quali stress, ansia e peggioramento della qualità del sonno, per risolverli il 36% dei nuovi consumatori intervistati ha dichiarato di essersi affidato per la prima volta a prodotti da banco, tra cui gli integratori.
La farmacia e la parafarmacia rimangono il luogo elettivo di acquisto: i consumatori “abituali” si affidano al parere di farmacisti (45%), personale medico generico (36%) e specialista (21%), di cui apprezzano presenza, competenza ed esperienza. Tra questi utilizzatori si è assistito anche a un aumento di acquirenti online, spinti da una maggiore convenienza, risparmio di tempo e comodità.
Interessanti, infine, i dati sull’utilizzo dell’omnicanalità, che introduce l’esperienza cosiddetta phygital, cioè una doppia via tra canale fisico e quello online. Secondo i dati della ricerca, infatti, anche quando l’acquisto avviene in un punto d’acquisti fisico la ricerca di recensioni online e la visita del sito internet della marca è ricorrente. Allo stesso modo, il consiglio del farmacista e del medico è rilevante per chi acquista online.
Le principali informazioni ricercate sugli integratori riguardano i loro benefici: risulta importante veicolare quale è l’effetto reale nell’assunzione dell’integratore. Seguono a distanza l’indicazione terapeutica e il prezzo di vendita.