Sempre più appetibile il mercato della salute per i grandi gruppi. Unilever, multinazionale britannica di beni di consumo, ha confermato di voler acquisire la divisione Consumer Healthcare di GlaxoSmithKline (GSK), nonostante GSK abbia declinato le sue prime tre offerte. Dopo il rifiuto dell’offerta di 50 miliardi di sterline da parte di Gsk Consumer Healthcare lunedì il titolo Unilever ha perso più del 6%, mentre Gsk è salito di quasi 5%.
Gsk ha dichiarato nel fine settimana che l’offerta di Unilever “sottovaluta fortemente” il valore della divisione, per la quale è in programma quest’anno la quotazione. L’attività di Gsk che si occupa di consumer health, di cui Pfizer detiene una quota pari al 32%, vanta vendite annuali per circa 10 miliardi di sterline.
Nonostante agli analisti la mossa di Unilever appaia molto rischiosa (il prezzo sembra un po’ troppo elevato», hanno detto gli esperti di Cmc Markets.), l’azienda ha comunicato che il Board «ha avviato un ampio processo di revisione dei percorsi strategici per riposizionare il portafoglio di Unilever in categorie a maggiore crescita» e la società è arrivata alla conclusione che «la futura direzione strategica di Unilever prevede l’espansione della presenza nei settori salute, bellezza e igiene, che offrono tassi più elevati di crescita sostenibile del mercato, con significative opportunità di guidare la crescita attraverso investimenti e innovazione e facendo leva sulla forte presenza di Unilever nei mercati emergenti».
Quindi Unilever è determinata a raggiungere un accordo e, secondo Bloomberg News, ha contattato le banche per ottenere finanziamenti aggiuntivi e migliorare la sua offerta.
Se andasse in porto l’acquisizione, secondo quanto riportato da Bloomberg, sarebbe in assoluto l’accordo più grande di Unilever oltre a essere anche il più importante a livello globale negli ultimi 12 mesi.