Teva Italia e l’impegno per l’umanizzazione delle cure. L’intervista a Giordana Cortinovis

Teva Italia e l’impegno per l’umanizzazione delle cure. L’intervista a Giordana Cortinovis

Teva Italia ha presentato la nuova edizione del premio Humanizing Health Awards 2025, dedicato al sostegno di progetti rivolti ai pazienti e ai loro caregiver, impegnati nell’assistenza di persone affette da patologie croniche gravi. Nell’edizione 2025, farmacisti e medici avranno un ruolo attivo nella scelta dei progetti vincitori.

 

La presentazione del bando è stata l’occasione per PharmaRetail di parlare con Giordana Cortinovis (nella foto), Marketing e Communication Director di Teva Italia, non solo delle modalità di partecipazione al premio di quest’anno, ma anche degli altri progetti attualmente dedicati ai farmacisti

 

Teva Italia lancia la sesta edizione degli Humanizing Health Awards: cosa significa per voi questo premio?

Il progetto incarna il Dna di Teva che è quello di prendersi cura a 360 gradi dei pazienti e dei caregiver. Crediamo che prendersi cura significhi anche riconoscere l’importanza del supporto emotivo nel percorso del paziente. Con il premio Humanizing Health Awards vogliamo riconoscere e sostenere le associazioni che, con dedizione e sensibilità, empatia e umanità, accompagnano pazienti e caregiver nei momenti più difficili. Il loro operato, basato su compassione e rispetto della dignità di ogni individuo, rappresenta un pilastro essenziale del sistema di assistenza. È un progetto che Teva porta avanti in diversi Paesi nel mondo, e in Italia è arrivato alla sesta edizione.

 

L’umanizzazione delle cure è un tema che oggi sembra più trascurato rispetto a qualche anno fa, prima della pandemia: da cosa ripartire?

Si può ripartire da un approccio integrato, piuttosto che da un approccio a silos: questo sia per patologia, sia a livello di sistema. Quindi portare avanti un modello di integrazione tra farmacista, medico di medicina generale, strutture ospedaliere e di ricovero a lungo termine. In tutto questo l’empatia ha un ruolo centrale, valore essenziale nel percorso di assistenza sanitaria, capace di trasformare l’esperienza di cura e renderla più olistica e rispettosa delle necessità dei pazienti e dei caregiver. A rendere più umano il percorso di cura di un malato, inoltre, non c’è solo l’impegno di professionisti della sanità, ma anche il prezioso contributo delle associazioni no profit e dei volontari, che promuovono progetti di grande valore sociale in ambiti fondamentali, quali ad esempio la prevenzione, l’ascolto, l’assistenza e l’accoglienza dei pazienti.

 

Quest’anno, avete inserito la categoria “salute mentale e malattie neurodegenerative”: ci può spiegare perché?

Quest’anno le categorie premiate saranno cinque: caregiver, patologie oncologiche, patologie pediatriche, malattie croniche e, per la prima volta, salute mentale e malattie neurodegenerative. Quest’ultima categoria è stata inserita proprio in seguito agli anni vissuti durante e dopo la pandemia, in cui questa tematica è emersa ed è sempre più presente e riconosciuta soprattutto tra i giovani. Ma molto resta ancora da fare: serve garantire supporto e risorse adeguate a chi ne ha bisogno. Anche in questo campo il ruolo delle associazioni è prezioso non solo nel sostenere pazienti e famiglie nella loro quotidianità, ma anche nello sviluppare percorsi di inclusione ed educazione.

 

I dati dell’ultimo Rapporto sulla Farmacia di Cittadinanzattiva, confermano che in Italia i farmaci equivalenti si usano poco rispetto al resto d’Europa, soprattutto al sud: come migliorare la cultura su questo tipo di farmaci?

Il tema della penetrazione del farmaco equivalente in Italia fanalino di coda dell’Europa, con particolare riferimento al Sud Italia, non è nuovo. Diversamente da quanto si possa pensare l’utilizzo di farmaci equivalenti è inversamente proporzionale al reddito medio pro-capite: questo mette in evidenza come sia un problema non di prezzo, ma di fiducia su questo tipo di farmaci, fiducia guidata dalla cultura e dall’educazione. L’educazione deve essere, però, portata avanti da tutti gli attori del sistema in modo sinergico: quindi da farmacisti, medici, istituzioni, aziende e associazioni di categorie. E credo che per raggiungere i livelli degli altri Paesi europei sia necessario e auspicabile il lancio di una campagna istituzionale a livello nazionale. Parlo di livello nazionale, perché è chiaro dai dati sul risparmio per il Ssn che sia un tema che riguarda tutte le Regioni: solo come Teva Italia nel 2023 abbiamo generato 261 milioni di euro di risparmi a vantaggio del SSN, e per il 2024 stimiamo di aver superato i 300 milioni di euro di risparmi; in più va considerata la compartecipazione del cittadino pari a 1 miliardo e 100, che non diminuisce negli anni.

 

I farmacisti potrebbero avere un ruolo più attivo?

I farmacisti hanno un ruolo importante nel diffondere la fiducia nel farmaco equivalente e rassicurare rispetto alla sua efficacia e sicurezza. Fiducia che passa anche da piccole cose, come il tono della comunicazione e le parole utilizzate. Ma ci tengo a sottolineare, che è necessario lavorare insieme agli altri attori del sistema. Perché da soli è difficile fare la differenza, serve la collaborazione prima di tutto del medico. Molto è stato fatto, ma molto resta da fare: siamo fiduciosi soprattutto se guardiamo alle nuove generazioni che hanno maggior apertura nei confronti del farmaco equivalente.

 

Come azienda, quali progetti avete in corso per i farmacisti?

Prima di tutto quest’anno, per la prima volta, i farmacisti avranno un ruolo attivo nello scegliere i vincitori degli Humanizing Health Awards: abbiamo voluto coinvolgere i farmacisti e i medici nella votazione dei progetti finalisti, attraverso il portale TevaLab. Un portale che ha già 15mila iscritti ed è una piattaforma di informazione e formazione per il farmacista. Ai farmacisti offriamo anche un percorso di 3 Ecm per un totale di 33 crediti per la gestione del paziente con patologie cardiometaboliche; abbiamo sviluppato inoltre il progetto pilota TevaInFarma che, con il supporto di Sifac, offre formazione scientifica sul farmaco equivalente. Per il futuro stiamo pensando di proporre progetti di formazione sulla comunicazione inclusiva verso il paziente di oggi e di domani, e sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Inoltre, abbiamo Teva Social Connect, la piattaforma BtoBtoC che permette di comunicare al paziente in modo standardizzato con post social predefiniti, che registra 2700 farmacie attive con le proprie pagine FB, e in 3 anni ha raggiunto quasi 14 milioni di pazienti.

Infine, abbiamo il progetto Business Insight, sviluppato con New Line, che permette al farmacista di risparmiare tempo, risorsa molto preziosa, di ottimizzare le giacenze di magazzino, gestire al meglio le rotazioni dei prodotti, ma soprattutto di confrontarsi con la farmacia media di riferimento per meglio comprendere le dinamiche del mercato.

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