Pharmercure entra nel Boston Innovation Gateway: intervista al Ceo Maurizio Campia

Pharmercure entra nel Boston Innovation Gateway: intervista al Ceo Maurizio Campia

Pharmercure, portale di delivery farmaceutico ideato nel 2018 da quattro under trenta – Maurizio Campia (CEO), Gianluca Abate (CTO), Thomas Pullin (CFO) e Federico Mecca – è entrata a far parte del Boston Innovation Gateway, un programma di accelerazione internazionale promosso dal Global Innovation Management Institute. Grazie a questa opportunità Pharmercure entrerà in connessione con investitori e aziende partner e svolgerà attività presso prestigiose università americane. Un riconoscimento che premia l’idea, nata ben prima della pandemia, di mettere in collegamento i cittadini con la farmacia di zona attraverso un servizio di consegna a domicilio digitalizzata.

Abbiamo chiesto a Maurizio Campia (nella foto), Ceo di Pharmercure, di raccontarci cosa vuol dire per loro questo riconoscimento, come hanno attraversato gli ultimi due anni pandemici e che cosa si aspettano dal futuro.

Siete nati nel 2018, molto prima della pandemia, con una idea che si è rivelata vincente: come avete affrontato i due anni di Covid-19?

Il primo lockdown ci ha colti di sorpresa e a marzo ci siamo ritrovati a gestire un volume di consegne quindici volte superiore rispetto al mese precedente. Eravamo ancora una piccola realtà, e questo ci ha consentito di reagire rapidamente, riorganizzarci e sviluppare velocemente la nostra piattaforma tecnologica per rispondere all’aumento vertiginoso di richieste. Già alla fine del primo lockdown gli ordini si erano stabilizzati su valori decisamente alti. Le persone ormai avevano scoperto il nostro servizio e i suoi vantaggi. Il 2021 è stato l’anno del consolidamento sia dal punto di vista degli utenti che per l’acquisizione di nuove farmacie, con un importante aumento di capitale a fine anno.

Siete cresciuti come numero di farmacie aderenti e come servizi offerti. Come e quanto?

Nel 2018 abbiamo iniziato con poche farmacie aderenti in 2 province italiane. Oggi siamo a 120 farmacie in 30 Comuni e 17 province, con una prospettiva di crescita importante per il 2022. Tra i servizi in evidenza c’è sicuramente il consulto del farmacista, che esamina sempre in prima persona tutti gli ordini e viene messo in contatto diretto con chi richiede un farmaco – compresi quelli con ricetta – per chiarire ogni dubbio o proporre alternative. Ricordo che Pharmercure non è un semplice servizio di delivery ma sviluppa il rapporto dei cittadini con le farmacie del territorio.

Qual è il rapporto di Pharmercure con la farmacia e il farmacista?

Il farmacista e la valorizzazione della sua professionalità sono al centro del progetto Pharmercure, proprio perché individuiamo nella farmacia un presidio sanitario fondamentale per il territorio. Un fatto che ci sembra ancora più evidente dopo due anni di pandemia. La nostra piattaforma agisce su diversi aspetti che toccano da vicino l’attività delle farmacie, come l’acquisizione di nuovi clienti, ma anche l’ampliamento dei servizi offerti e la percezione del loro valore da parte degli utenti. Inoltre, Pharmercure accelera la digitalizzazione di un settore che, a differenza di altri ambiti economici, non ha ancora colto appieno le enormi opportunità introdotte dalle nuove tecnologie. Farlo vuol dire tutelare anche la sicurezza dei cittadini. Se la crescita degli e-commerce ha infatti liberalizzato l’acquisto di parafarmaci, farmaci da banco e dispositivi medici, sono aumentati in parallelo anche i canali web non autorizzati. Promuovere l’ingresso delle farmacie nel settore della vendita su Internet significa dunque rafforzare la struttura dei canali ufficiali e contrastare l’illegalità.

Che cosa vuol dire per voi essere entrati a far parte del Boston Innovation Gateway?

Siamo molto felici e incredibilmente onorati anzitutto di aver ricevuto il premio Myllennium Award, (Ndr premio della Fondazione Raffaele Barletta destinato ai giovani innovatori italiani under 30), grazie al quale abbiamo avuto accesso al Boston Innovation Getaway. Fare un’esperienza negli States per noi significa ovviamente confrontarci con i migliori, accedere a un capitale ineguagliabile di competenze e professionalità. È però anche l’occasione per dimostrare che anche al di qua dell’Atlantico sappiamo innovare, sviluppando idee che hanno un impatto reale sulle vite delle persone.

Quali progetti per il futuro potete e volete raccontaci?

Per noi il futuro di Pharmercure è aiutare la farmacia a diventare un polo multiservizio per la salute dei cittadini. Un presidio sanitario territoriale che non si limiterà alla vendita dei farmaci ma svilupperà nuove attività, come il videoconsulto, la prenotazione di servizi sanitari e di telemedicina, nonché per l’aderenza terapeutica. Stiamo lavorando in questa direzione, per far crescere ulteriormente la nostra piattaforma tecnologica e la sua diffusione in Italia e sui principali mercati europei.

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